Un successo i centri di raccolta dei ricorsi FIALS e UNSA che mirano ad equiparare lavoratori autonomi e dipendenti pubblici
«Una disparità inaccettabile»: è così che già nel mese di febbraio i Segretari Generali di FIALS ed UNSA (entrambe aderenti CONFSAL) Giuseppe Carbone e Massimo Battaglia, hanno sottolineato la possibile incostituzionalità della “flat tax”, che introduce una aliquota fissa per i liberi professionisti: «una evidente disparità di trattamento tra chi, da dipendente pubblico o privato, paga le tasse sul proprio reddito, chi al 24%, al 27% o al 38%, e chi - in virtù della flat tax – pagherebbe, fino a 65 mila euro di reddito, solo il 15%», hanno sottolineato.

Ampia l’adesione dei lavoratori, come ad esempio nelle aziende sanitarie, dove gli aderenti FIALS si sono prestati a coadiuvare la raccolta dei ricorsi, gestendo gli ampi flussi e la ricezione della documentazione necessaria. Un’iniziativa che raccoglie ampi consensi sia sotto il profilo etico, per evitare che si coltivino divisioni nel Paese, che sotto quello economico: in caso di accoglimento dei ricorsi e conseguente applicazione dell’aliquota al 15%, si otterrebbe «un risparmio medio mensile pro-capite da € 150,00 a € 200,00», come hanno sottolineato Consoli e Capodicasa.

Ciò, ovviamente, non ferma l’azione di FIALS ed UNSA, che già in questo senso si è mossa non solo sul profilo della dialettica, bensì, come detto, in senso pratico, con ricorsi che stanno ottenendo un largo sostegno da parte dei lavoratori e che potrebbero garantire loro equità e risparmio.
Fonte: ClarkePress