A Catania in via Naumachia 18/a Attilio Bolzoni presenta il suo nuovo libro, sottotitolato “Perché la mafia è tornata com'era prima di Giovanni Falcone”

 


Si torna a parlare di mafia domani giovedì 19 maggio alle 19, nella Biblioteca Navarria Crifò di Catania in via Naumachia 18/a. Nel giardino “sede estiva” degli eventi della Biblioteca è un gradito ritorno per Attilio Bolzoni, che presenterà il suo nuovo libro “Immortali - Perché la mafia è tornata com'era prima di Giovanni Falcone”, edito da Fuoriscena. Dialogheranno con l’autore Sebastiano Ardita, Procuratore Aggiunto a Catania, e Adriana Laudani, Presidente di “Memoria e Futuro”. Conduce il giornalista Antonio Ortoleva.

L’evento è realizzato in collaborazione con Memoria e Futuro, InChiostro e Cavallotto Librerie.



"In Italia c’è sempre più mafia e ci sono sempre meno mafiosi. Dalle stragi sono passati oltre trent’anni e la Sicilia oggi si mostra felice, esotica, come un’isola da cartolina. Palermo è tornata Palermo: lontana, silenziosa, seducente, con tutti i suoi piaceri e i suoi misteri. Non si spara più e ci dicono che lo Stato ha vinto. Catturati uno dopo l’altro i boss più importanti, sono rimasti liberi, spesso incensurati, solo coloro i quali li hanno sempre appoggiati dall’esterno. Questa rete, composta innanzitutto da imprenditori, poi da commercialisti, avvocati, notai, da amministratori locali e alti burocrati, da broker, negoziatori, da esperti del lavaggio del denaro o di architetture finanziarie per nasconderlo, rappresenta la borghesia mafiosa. È quella che comanda oggi in Sicilia. I mafiosi hanno un nome e un cognome, un volto, un indirizzo, un gruppo sanguigno, una scheda segnaletica, condanne e obblighi di legge. La borghesia mafiosa al contrario è un’entità eterea, impalpabile, ignota: non lascia mai impronte. Ogni epoca ha la sua mafia e anche quella in cui viviamo ne ha una: è «la mafia degli incensurati». Attilio Bolzoni racconta un’Italia che, ancora una volta, ha perso la memoria, e ripercorrendo gli ultimi dieci anni, ci scaraventa in un passato che credevamo chiuso per sempre, con la giustizia e l’antimafia che sembrano tornate ai tempi prima del Maxiprocesso e di Giovanni Falcone. Nascosta dietro ai tamburi di guerra che minacciano l’Europa e il mondo, coperta dalla distrazione ormai pervasiva sui media, secondo i quali non fa notizia, se non quando scattano arresti di personaggi che ormai vivono da emarginati nella trama reale del potere criminale, la mafia si è ripresa il potere. È più che mai necessario un nuovo racconto per smascherarla". 

Ingresso libero.

 

Le attività della Biblioteca Navarria Crifò sono sostenute dall’Otto per mille della Chiesa Valdese.

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