"Miniminagghi": perle di cultura contadina




Un evento dedicato agli enigmi in Lingua Siciliana all'Officina GammaZ di Catania

Si conferma la riscoperta dell'identità e delle “radici” l'elemento portante dell'azione socioculturale di Terre forti, il collettivo artistico nato dieci anni fa a Librino per fare da “ponte” fra culture diverse, fra tradizione ed innovazione, facendo dell'arte uno strumento di educazione, promozione sociale e coinvolgimento. Numerosi gli appuntamenti per la stagione 2016/17 dell'associazione, tornata convintamente ad un programma “nomade”, itinerante, con l'obiettivo di “contaminare” quanti più luoghi e contesti con il proprio messaggio. 

Domani, sabato 18 febbraio, alle 19.30 nella suggestiva location dell'Officina GammaZ di via San Calogero 29, nei pressi del “pozzo di Gammazita”, ecco “Supira ‘n munti, supira ‘n tanti – miniminagghi” (Quando i nostri nonni raccontavano attorno alla conca). 

«Quello era il tempo delle nostre radici e che oggi sta sfuggendo anche ai ricordi – spiega il fondatore di Terre forti, Alfio Guzzetta – la nostra storia, la storia della Sicilia, è pregna di tradizioni. Da sempre, la nostra isola è stata il crocevia, il crogiolo di una miriade di culture diverse. Già i Fenici, ma anche prima, popoli diversi hanno dato il loro fondamentale contributo alla formazione della nostra cultura, e questa non va dimenticata perché rappresenta il nostro essere...».

«“Supira ‘n munti, supira ‘n tanti” – prosegue l'attore e regista librinese – è miniminagghia e la miniminagghia è parte essenziale ed emblematica di quest’anima. Essa ne compendia tutti gli aspetti, sia sociali che poetici. Dimenticarcene sarebbe un danno anche per il nostro futuro».

In scena, a fianco dello stesso Guzzetta, ritroviamo Letizia Tatiana Di Mauro e Linda Guarnaccia, già viste in altre apprezzate produzioni di “Terre forti”.


“…Ma certi siri ‘i ‘mmernu - jautru ca fistinu -

stavumu tutti muti, attornu ô z’u Pippinu.

‘A conca misa ô menzu, ‘a pipa ca fumava,

e, comu pircantatu, ‘u tempu si firmava.

Cuntava cosi antichi di streghi e cavaleri

‘nta modu ca pareva ch’erunu propriu veri.

Centu cavaddi ‘i ventu, ogniunu ‘mmaginava

ccû ‘a fantasia, fuscagghia, ca ‘n ciumi trascinava.

E n’abbastava chissà ppi jessiri cuntenti:


si scanusceva ‘u troppu, ni saziava ‘u nenti!” 

Il percorso della stagione di Terre forti proseguirà con poi con altri appuntamenti con la tradizione siciliana: “Mi votu e mi rivotu, l’ottava siciliana” (Il canto e la poesia nella tradizione popolare siciliana) e “Chiddi d’arreri ô cannizzu” (Le Parità Morali dei nostri villani). Ma non mancheranno gli appuntamenti con gli spettacoli teatrali: per marzo è previsto “Un giornalista all'inferno”, scritto da Santo Privitera, mentre a giugno sul palcoscenico vedremo “Aracneide – storie di giustizia negata”, opera di Alfio Guzzetta.

La quota per assistere a “Supira ‘n munti, supira ‘n tanti” è di 7 euro.

Sicilia Giornale è Media Partner dell'evento


Fonte: Ufficio Stampa Terre forti
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