Con Alfio Guzzetta e "Terre forti" a Catania si viaggia nelle emozioni: lo accompagnano Letizia Tatiana Di Mauro ed il cantautore Gregorio Lui
Ancora un viaggio nella tradizione per l'azione socioculturale di Terre forti, il collettivo artistico nato dieci anni fa a Librino per fare da “ponte” fra culture diverse, fra tradizione ed innovazione, facendo dell'arte uno strumento di educazione, promozione sociale e coinvolgimento. “Mi votu e mi rivotu suspirannu” è un viaggio sulla donna nella tradizione popolare siciliana: un recital che gioca con le emozioni fra poesia, recitazione e musica.
Domani, domenica 28 maggio alle 19.30 all'Herborarium Museum di via Crociferi 14/16/18 a Catania, ecco in scena Letizia Tatiana Di Mauro ed Alfio Guzzetta accompagnati alla chitarra e canto da Gregorio Lui:
l’apprezzato cantautore è attualmente in tour musicale-letterario per promuovere l’opera multimediale “Cose di vento” che vede il suo omonimo album associato al nuovo romanzo dello scrittore Concetto Sciuto.
Ecco come una nota descrive il recital in programma domani:
«Uno spettacolo che rimanda alla scuola poetica e musicale siciliana più genuina ed autentica: “Mi votu e mi rivotu suspirannu” è un emozionante excursus sulla donna nella tradizione siciliana, che ne tratteggia gli aspetti, sia positivi che negativi, più intensi e caratteristici. “Mi votu e mi rivotu suspirannu” è, anche, un intenso e divertente recital tra commedia, musica e poesia. Alberto M. Cirese ci dà una definizione esaustiva del termine cultura: “Il complesso delle attività e dei prodotti intellettuali e manuali dell’uomo-in-società, quali che ne siano le forme e i contenuti, l’orientamento e il grado di complessità o di consapevolezza, e quale che ne sia la distanza dalle concezioni e dai comportamenti che nella nostra società vengono più o meno ufficialmente riconosciuti come veri, giusti, buoni, e più in genere culturali”.
Purtroppo questo riconoscimento dipende sempre dalla cultura egemone che raramente prende in considerazione culture “diverse” dalla propria. Non di rado accade che proprio il ceto popolare, spesso meno istruito, percependo questa “diversità”, se ne allontana, isolandosi. Si viene a creare, così, una cesura fra due culture “diverse” che finiscono per diventare “nemiche”. Per questo si è pensato allo spettacolo: “Mi votu e mi rivotu suspirannu” . La sua struttura prevede un percorso tra quelle tradizioni popolari che spesso vengono considerate cultura di secondo grado, mentre stanno alla base e costituiscono le radici di ogni espressione, sia essa popolare o colta. Oggetto della rappresentazione saranno i curtigghiarii, le canzoni popolari, i rimbrotti o le schermaglie amorose. Tramite questo gioco si faranno rivivere espressioni e modi che oggi stanno scomparendo. Il nostro dialetto è il risultato di millenni di contaminazioni diverse: greci, latini e bizantini, arabi, normanni e svevi, aragonesi, castigliani, spagnoli… non hanno certo attraversato la nostra storia senza darle il loro apporto».
Il percorso della stagione di Terre forti proseguirà poi con appuntamenti con la tradizione siciliana come “Chiddi d’arreri ô cannizzu” (Le Parità Morali dei nostri villani), e con gli spettacoli teatrali: sempre all’Herborarium Museum è previsto per il 4 giugno la pièce pirandelliana “All’uscita”, mentre per il 5 e 6 agosto al Castello Ursino di Catania è previsto “Aracneide – storie di giustizia negata”, opera di Alfio Guzzetta.
Fonte: Ufficio Stampa Terre forti