Abbiamo intervistato Luca Rodo, direttore artistico di un'associazione teatrale catanese molto innovativa
- Cos’è "Theatrikē", e come nasce?-
«"Theatrikē" è un sogno, un’idea, un desiderio che ho coltivato e che è diventato realtà nel maggio del 2024, grazie a Federica Gianino e Alberto Ceville. Quando ho iniziato i miei studi di improvvisazione, nel 2019, Federica aveva già intrapreso da tempo lo studio dell’improvvisazione teatrale, per ampliare la sua formazione teatrale, essendo già attrice, cantante, performer di musical, e insegnante di teatro. Ha tentato di farmi avvicinare all’improvvisazione ma ero riluttante, quando un giorno ho assistito al TEDx a Catania, evento durante il quale si è esibito l’improvvisatore fiorentino Mirko Manetti, con un intervento che si intitola “All’improvviso, la Bestia!”. Ne rimasi fortemente colpito e cedei all’invito di Federica di presentarmi a lezione: era quello che volevo fare, era quello che mi serviva.
Negli anni successivi, oltre ad altri professionisti del settore, ho avuto la fortuna di conoscere Alberto Ceville, un improvvisatore eccezionale, nonché presidente dell'associazione "Areamista" di Firenze. Il suo metodo di insegnamento mi ha conquistato e così, col tempo, abbiamo instaurato un forte legame di amicizia. Io e Federica abbiamo proseguito gli studi con "Areamista", senza però avere una realtà presente a Catania che ci potesse dare una casa. Così abbiamo deciso di creare "Theatrikē", una realtà siciliana che rispecchia quelli che sono i nostri valori personali e i nostri canoni sull'improvvisazione. Anche Alberto Ceville è stato fondamentale: ci ha motivati e supportati, e ci supporta tuttora in questo percorso volto a creare la nostra realtà indipendente di improvvisazione teatrale.
Successivamente, con l’Associazione Culturale "Teatro PerBacco", nella fattispecie con Alessandro Giuffrida, che ne è il presidente, oltre ad avere alle spalle diverse esperienze nell'improvvisazione teatrale e nel teatro di prosa, e con Roberta Furnò, attrice, regista, produttrice teatrale e direttrice della scuola di Musical "Over The Rainbow", abbiamo dato inizio ai corsi di avviamento all’improvvisazione teatrale. Ma Theatrikē è anche una compagnia che mette in scena degli spettacoli: oltre a me, Federica, Roberta e Alessandro, ne fa parte anche Maria Carla Aldisio, una performer teatrale di grande talento.»
- Prima hai accennato ai valori e ai canoni sull'improvvisazione teatrale. Considerato che questi ultimi definiscono le linee guida dei vostri corsi di formazione, volevo chiederti quali sono questi valori e questi canoni. Qual è il target di utenti a cui sono rivolti i vostri corsi, e cosa offrono?-
«Un valore a cui teniamo è la condivisione. Dagli insegnanti che ci hanno formati abbiamo imparato che non bisogna essere parsimoniosi nel dispensare nozioni ai nostri corsisti: condividere è importante, perché ti permette di apprendere anche da chi sta dall’altra parte. A noi piace imparare da tutti, dai nostri allievi come anche da altri professionisti che nutrono per l'improvvisazione lo stesso amore che sentiamo noi per questa disciplina. Rispettiamo il lavoro degli altri, e siamo aperti alla collaborazioni e allo scambio di idee.
Un altro principio nel quale crediamo fermamente, è che un improvvisatore è prima di tutto un attore. Ecco perché noi di "Theatrikē" diamo grande importanza alle nozioni teatrali. Le nostre formatrici, Federica Gianino e Roberta Furnò, che hanno una formazione teatrale completa, avvalorata da anni di esperienze, sia sul palcoscenico che in aula, lavorano con i corsisti una volta a settimana per due ore, dedicandosi alle tecniche proprie dell'improvvisazione teatrale ma integrando le nozioni della recitazione e della dizione. Il tutto è ovviamente finalizzato a migliorare le improvvisazioni e le prestazioni attoriali dei futuri improvvisatori.
Periodicamente ospitiamo dei docenti di alto profilo che tengono dei workshop per i corsisti che vogliono partecipare, e anche per gli esterni all’associazione che vogliono approfondire i temi dell’improvvisazione teatrale; vengono affrontati concetti di alto impatto formativo, complementari a quelli già discussi in aula. Tra questi ospiti, abbiamo già avuto il piacere di avere in aula, e sul palco durante i nostri spettacoli con la compagnia, Alberto Ceville e Mauro Eusti, entrambi di "Areamista". A maggio ci sarà Mauro Simolo, che oltre ad essere un grandissimo improvvisatore è anche il direttore artistico di "Pandora Improv Festival", uno dei più grandi festival di improvvisazione che si svolge ogni anno in Italia.
I nostri corsi di improvvisazione si rivolgono a chiunque desideri conoscere o approfondire l’improvvisazione teatrale, sia che voglia farlo allo scopo di calcare il palco, sia che cerchi semplicemente un appuntamento settimanale per godere dei benefici di questa disciplina (liberarsi dal giudizio, stimolare la creatività, rafforzare l’autostima e l’ascolto, migliorare la comunicazione, il lavoro di squadra e la flessibilità mentale).»
- Qual è la vostra mission, e quali sono i vostri progetti per il futuro?-
«La nostra mission è costruire una realtà solida e duratura che possa aiutare la diffusione dell’improvvisazione teatrale in Sicilia. "Theatrikē" vuole essere non soltanto una casa per chi desidera praticare l’improvvisazione, ma anche un punto di riferimento per chi ama semplicemente assistere, emozionarsi, ridere e riflettere come spettatore. Per noi, il pubblico è parte integrante del processo creativo: ci sostiene, ci stimola e ci accompagna. Guardando al futuro puntiamo a formare le risorse umane del territorio, al fine di diventare una realtà sempre più solida e capace di divulgare l'arte dell'improvvisazione teatrale anche in maniera autonoma, come del resto accade in tutta Italia. Allo stesso tempo, come ho detto poc'anzi, crediamo molto nella rete e nello scambio, quindi continueremo comunque a collaborare con professionisti provenienti da tutta Italia, i quali arricchiranno il nostro percorso con laboratori, spettacoli e incontri speciali.»
- Il mondo del teatro è molto affascinante, però è difficile riuscire in questo lavoro e poterci guadagnare, ed è difficile aprirsi un varco nel territorio. A volte ci si può sentire scoraggiati. Qual è la vostra esperienza in merito? E cosa vi sentite di dire ai giovani che vogliono approcciarsi al teatro?-
«Noi crediamo che le passioni vanno coltivate, con perseveranza, studio, impegno e un continuo desiderio di crescere. Le difficoltà ci sono ma vanno accolte e trasformate in esperienza. In questo momento Theatrikē sta investendo in persone, relazioni e valori. Stiamo costruendo qualcosa con cura e autenticità. La strada è lunga, certo, ma abbiamo già raccolto piccole soddisfazioni che ci confermano di essere sulla via giusta. E no, non siamo scoraggiati, perché vediamo intorno a noi partecipazione, entusiasmo e un riconoscimento sincero del nostro lavoro. Questo per noi vale tantissimo.
Ai giovani – e anche ai meno giovani – che vogliono avvicinarsi all’improvvisazione teatrale diciamo: fatelo! Fatelo senza aspettarvi risposte immediate. Fatelo perché vi accende qualcosa dentro, perché vi mette in connessione con voi stessi e con gli altri. Studiate e non smettete mai di mettervi in discussione. E, soprattutto, cercate la felicità in ciò che fate.»
- Cosa significa "Theatrikē"?-
«"Theatrikē" è un termine che deriva dal greco antico theatrikḗ (θεατρική), forma femminile di theatrikós (θεατρικός), che significa letteralmente “relativo al teatro” o “teatrale”. Abbiamo scelto questo nome per due ragioni: la prima è che noi siciliani orientali siamo stati greci più a lungo, e questo si riflette ancora oggi nella nostra cultura, nella lingua, nei modi, nel sentire. La seconda è che l’Improvvisazione Teatrale è, a tutti gli effetti, teatro. Theatrikē è il nostro modo di dirlo.»
- Ti ringrazio, Luca, per questa splendida chiacchierata, e per la tua disponibilità-
«Figurati, grazie a te! È stato un piacere.»
Qualche accenno sull'arte dell'improvvisazione teatrale e sulla sua storia.
L'improvvisazione teatrale è una particolare forma di teatro caratterizzata dall’assenza di un copione, in cui il performer è allo stesso tempo attore, autore e regista della storia che mette in scena. Ma egli non si affida semplicemente alla sua immaginazione, bensì improvvisa un intervento scenico a partire da uno stimolo preciso fornitogli dal pubblico stesso, che dunque partecipa attivamente all'atto creativo. Lo stimolo può essere costituito da dei biglietti precedentemente preparati, contenenti ad esempio degli aforismi, oppure il nome di una fiaba o di un luogo dove potrebbe svolgersi la storia. Il compito del performer mette al servizio dello stimolo creativo (dal quale non si deve allontanare) la sua immaginazione e la sua abilità tecnica, divertendo e coinvolgendo gli astanti. Improvvisare, dunque, non significa né brancolare nel buio, né dare semplicemente libero sfogo alla propria fantasia.
L'improvvisazione teatrale è nata nell’antica Grecia e nella Commedia dell’Arte, ma è diventata una disciplina formalizzata soltanto nella seconda metà del Novecento negli Stati Uniti e in Canada, grazie a Viola Spolin, e grazie anche a figure come il regista e drammaturgo Keith Johnstone, l’attore, drammaturgo, regista e insegnante Robert Gravel, e l’attore Del Close. Dall'America si è diffusa poi nel Vecchio Continente, quindi anche in Italia, che già nel Cinquecento era culla della "commedia all'improvviso".
Nel nostro paese viene presto fondata una Lega che unisce insegnanti e attori e che, oltre a corsi ed eventi, organizza “match” d’improvvisazione. Esattamente nel 1988, a Firenze nasce la LIIT (Lega Italiana Improvvisazione Teatrale), fondata da Francesco Burroni, Fiamma Negri, Daniela Morozzi e Bruno Cortini. Nel 1991 questa forma di teatro arriva a Milano, con il primo spettacolo della LIIT al Caffè Teatro Nobel. Da lì l'improvvisazione si diffonde nel Centro-Nord della nostra penisola.
Il 1999 è l'anno in cui nasce la scuola e compagnia di improvvisazione teatrale Teatribú, creata da Mari Rinaldi e Andy Ferrari, dopo quattro anni di corsi con gli insegnanti della LIIt. Nel 2005, è la volta di Teatro del Vigentino, sempre a Milano, che ha come prima direttrice Isabella Cremonesi. Oggi, oltre alla LIIT, è molto attiva "PossodopoPosso". Sono state fondate scuole d'improvvisazione teatrale anche a Torino, Verona, Bologna e, al Sud-Italia, a Napoli. Molte di queste realtà sono affiliate in qualità di soci all’Associazione Professionale – statuto acquisito nel 2018 – Improteatro, nata allo scopo di promuovere e diffondere l’arte dell’improvvisazione teatrale su tutto il territorio nazionale.
"Theatrikē" è già stata accolta con favore dal pubblico catanese, ed è un luogo dove si respira aria di casa, come affermano anche gli allievi, le cui testimonianze sono numerose sui social network. Noi ci auguriamo che "Theatrikē" possa diventare una famiglia sempre più allargata, che comprende attori e spettatori, e che possa crescere sempre di più.
Francesca Sanfilippo