Lo spettacolo della compagnia Evoè!Teatro attraversa il vasto fenomeno complottista nato negli Stati Uniti



Sabato 9 dicembre, alle ore 20,30, al Nuovo Teatro Sipario Blu, in via dei Salesiani, 3, a Catania, va in scena lo spettacolo ‘QAnon Revolution’, della compagnia di Rovereto, Evoè!Teatro, ideato e scritto da Riccardo Tabilio e diretto da Silvio Peroni. Rappresentazione teatrale all’interno del cartellone della rassegna ‘Rigenerazioni’, prodotto da Teatro ArgentumPotabile.

La drammaturgia attraversa e racconta il vasto fenomeno di complottismo internazionale detto QAnon. Ma cos’è in realtà? Nata nel 2017 a partire dalle profezie di Q – entità anonima del web che si presentava come un infiltrato nelle stanze del potere degli Stati Uniti – la dottrina di QAnon ha radunato centinaia di migliaia di seguaci in tutto il mondo: seguaci di Q sono stati coinvolti in casi di violenza e terrorismo, tra cui spicca l’irruzione nel palazzo del Congresso degli Stati Uniti a Washington, il 6 gennaio 2021, aizzata da Donald Trump, sconfitto alle elezioni presidenziali.

QAnon Revolution racconta QAnon attraverso il ritratto drammatizzato di alcuni dei protagonisti del movimento assurti agli onori della cronaca: Jake Angeli, lo «Sciamano di QAnon», l’iconico manifestante dal copricapo cornuto, protagonista dell’assalto al Congresso; Edgar Maddison Welch e il suo attacco armato a una pizzeria di Washington, che diede per primo rilevanza mediatica alla teoria; Ashli Babbit altra protagonista dell’effrazione del Campidoglio, e unica vittima del 6 gennaio per colpi d’arma da fuoco.

QAnon Revolution li mette in scena: racconta le motivazioni e le gesta nei loro esiti farseschi, inquietanti o tragici, attraverso un linguaggio tra l’epico e il drammatico, già sperimentato dall’autore in Leviatano. Un montaggio alternato che si spinge a mettere in scena i luoghi del web in cui nascono le fantasie del complotto: le nicchie della rete profonda in cui si scatenano la rabbia, la frustrazione. Sostengono la drammaturgia fonti giornalistiche e saggi come l’imprescindibile La Q di Qomplotto di Wu Ming 1, che rendono lo spettacolo contemporaneamente fiction e indagine.

La storia raccontata dalla comunità QAnon è una storia epica di patrioti che stanno combattendo una grande battaglia. È una storia di bambini in pericolo, di un’immane rete di pedofili satanisti, di un mostruoso inganno perpetrato ai danni di cittadini, elettori, popolo – e di un silenzio ancora più grande e mostruoso che la sovrasta. Una storia d’orgoglio nazionale, di rinascita, di nemici subdoli, di progetti di dominio del mondo. E di persone che hanno capito, e che stanno pronte. Pronte per la Rivoluzione.

Il regista Silvio Peroni in una sua nota sottoscrive: «Mi affascina questa visione della realtà, così corrotta da spingere le persone a una rivoluzione. Nello spettacolo il mondo digitale è rappresentato come un’apparizione, qualcosa che emerge da un mondo sommerso. I personaggi appaiono come se fossero ologrammi generati dal forum. Non mi interessa l’imitazione del reale: i tre protagonisti servono a raccontare la corruzione dell’idea di reale partendo dalla consapevolezza che non esiste una realtà oggettiva. Ognuno di noi potrebbe entrare in un meccanismo del genere. Lo stesso Bertolt Brecht ammetteva di essere affascinato guardando i discorsi di Hitler, salvo poi capirne la mostruosità rileggendoli, e la Prima Guerra Mondiale è stata accompagnata da un grande entusiasmo nazionalistico diffuso in tutti i paesi europei. Sono tutte dimostrazioni di come funziona la psicologia delle masse».

Prenotazione obbligatoria al numero: 3534304936.


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