Una vera intitolazione per Franco Battiato


L'annuncio del Sindaco di Catania ha scatenato il dibattito: ecco la nostra proposta


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È da martedì 18 che si susseguono le manifestazioni di stima, i ricordi, gli omaggi a Franco Battiato. L'improvvisa notizia della scomparsa del poliedrico artista siciliano ha colpito, in maniera ampia e trasversale, gran parte degli italiani, e non solo.

Soprattutto in Sicilia, ove il cantautore, compositore, regista e pittore era nato nel 1945, forte è stata ed è l'emozione. Per consegnarlo alla memoria delle generazioni future, sono partite idee e proposte di vario genere.

Quasi immediato, appena 24 ore dopo, arriva l'annuncio del Sindaco di Catania, Salvo Pogliese: «Il Lungomare di Catania sarà intitolato a Franco Battiato». «Nel Lungomare verrà posizionata una grande immagine di Franco Battiato realizzata da artisti della street art - ha scritto su Facebook il primo cittadino catanese -  l’intitolazione del Lungomare al genio musicale siciliano, non modificherà i toponimi esistenti».

Vale a dire che il viale Ruggero di Lauria ed il viale Artale Alagona continueranno a chiamarsi così.

All'approvazione iniziale, sono seguite "controproposte", di cui la nostra testata, al ritorno alle pubblicazioni, intende farsi interprete.

Riteniamo - infatti - limitativa ed effimera tale "intitolazione", pressoché solo simbolica. Notiamo come a Catania ci sia una eccessiva ritrosia, da parte amministrativa, a variare le denominazioni toponomastiche. Solo in alcuni casi ciò è accaduto; nella maggior parte delle intitolazioni, si è trattato di nuove strade e piazze, site in periferia: ove, in seguito all'espansione urbanistica, periodicamente nasce il fabbisogno di toponimi. 

Non volendo "relegare" Battiato in periferia, si è preferito quindi "affiancarlo" ai condottieri medievali.

Noi, la riteniamo una scelta errata.

Battiato, genio schivo e riservato, dalla natìa Riposto (allora Jonia) e dalla pur amata Catania, cittadino del mondo e grande viaggiatore, aveva eletto Milo a proprio luogo del cuore. Non esattamente una località marittima. Un lungomare, per le peculiarità umane ed artistiche del Maestro Battiato, appare palesemente inadeguato.

Oltretutto, l'attuale denominazione dei viali che lo compongono rappresenta un "asset" storico di notevole importanza, anche in chiave turistica. Quindi, certamente da valorizzare, e non da obliare (seppur mantenuta nella formula prospettata dal Sindaco Pogliese).

Si è molto parlato, quindi, sui social media di ridenominare in suo nome la Piazza Università, anche per "emendare" il diniego ad assegnargli in vita la laurea honoris causa da parte del locale ateneo statale.

Questa proposta, seppur più interessante ed appropriata della balneare promenade, ci appare come viziata dal senso di colpa. Inoltre, ancora una volta in senso identitario e turistico, ci sembrerebbe un errore privare la città di una piazza intitolata all'Università: si pensi, ad esempio, alle varie capitali europee con analoghi toponimi, una tra tutte la meravigliosa Plaça de la Universitat a Barcellona.

Anche questa ipotesi appare come un "compromesso", che il sublime Battiato non merita.

Sicilia Giornale ha quindi deciso di sostenere la ridenominazione della vicina Via Garibaldi in Viale Franco Battiato.

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Un asse viario che faceva, un tempo, da "ponte" fra "dentro" e "fuori" le mura, e oggi fra centro e periferia, è certamente più consona al Maestro. Capace di fare da autentico interprete e tramite fra culture, e di coinvolgere, emozionare persone di ogni provenienza ed estrazione. Un gesto che sarebbe non solo un solido ed inequivoco omaggio a Franco Battiato, ma segnerebbe altresì un passo decisivo nel riavvicinare, in nome di un artista amato da tutti e legato alla nostra terra, la città agli abitanti. E ce n'è un gran bisogno, in una Catania da tempo in forte crisi di identità, ove il senso di appartenenza tende sempre più a latitare e con esso lo spirito di solidarietà, il senso di responsabilità, il legame profondo che dovrebbe essere collante della collettività e motore della comunità. Inoltre, il nome ed il ricordo del "condottiero dei due mondi", che a Catania ha avuto un trascorso decisamente breve, non avrebbe comunque a patirne significativamente: si pensi alla statua in suo onore, all'omonima azienda ospedaliera con i due nosocomi che gestisce, e molti altro ancora.

Inoltre, la trasformazione da "Via" a "Viale" valorizzerebbe la medesima strada, oltre a superare la paventata omonimia con la più piccola Via Francesco Battiato, traversa di via Androne, intitolata all'omonimo editore.

Invitiamo quindi Salvo Pogliese, Sindaco di Catania, a rivedere in tal senso la decisione già presa sull'onda dell'emozione, forse con un pizzico di fretta. Salva - ovviamente - l'idea del murale, che si aggiungerebbe a quello - recuperato - in ricordo di Candido Cannavò, e a cui potrebbero aggiungersene, sempre sul Lungomare, altri in celebrazione di catanesi illustri.

Quindi, si trasformi e valorizzi la Via Garibaldi, mutandola in Viale Franco Battiato.

igorman2005
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Certo, qualcuno potrebbe obiettare che così si "spaierebbe" dalla parallela via Vittorio Emanuele. Non riteniamo dovuta questa associazione, ma al tempo stesso, da organo di informazione siciliano, non possiamo non pensare che una certa memoria corta non ha (ancora) provveduto ad onorare uno dei più grandi giornalisti di lingua italiana del XX secolo: Igor Man.

Testo: R.H.C. per Sicilia Giornale


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