Rileggiamo il libro d'esordio di Morgana Chittari

 


Nel settembre del 2020 è stato pubblicato da Lekton Edizioni il libro “Frantumi”, scritto da Morgana Chittari, autrice e attivista per i diritti della comunità LGBT e Queer.

Frantumi è molto di più di un'antologia di racconti. È come un abito cucito con gli scampoli di tante vite. Diverso il tessuto, diversi i colori. Ma non la qualità. Prima delle altre caratteristiche che accomunano i personaggi e i racconti, infatti, l'opera di Morgana Chittari ha come modello, che tiene insieme tutti gli scampoli di questo abito estroso e inedito, la bella scrittura. Una scrittura raffinata e graffiante. L'autrice si diverte a scavare nel sottosuolo dei significati, a limare le parole e a scolpirle, creando così una scrittura incisiva, caratterizzata da un lirismo essenziale e privo di orpelli. Una tensione poetica che coinvolge e sorprende sempre di più, esattamente come le sue storie e i loro protagonisti. A volte la bellezza e la forza seduttiva della penna di Morgana ci trascinano in un'altra dimensione, facendoci scordare, per qualche attimo, la trama dei racconti. Ma dopo si viene catapultati di nuovo dentro la storia grazie a un particolare significativo gettato in mezzo alle pagine al momento giusto e con maestria. Come quando, al protagonista del racconto "Fu tutto e non fu niente", nel quale un uomo assiste al suo funerale seduto sulla cima di un albero, appare l'immagine di Cyrano De Bergerac. Nei racconti di Morgana, infatti, il surrealismo e la dimensione onirica si fondono spesso con la realtà. I racconti non sono puramente autobiografici, bensì un insieme sapientemente caotico di frantumi di vita vissuta, e di altre vite, respirate, romanzate, e altre solo immaginate. I protagonisti di questi cocci di vera letteratura sono spesso personaggi che hanno paura della morte, e la vogliono ingannare, un po' come tentano di fare gli scrittori, pur senza riuscirci. O almeno questo è ciò che li spinge a voler essere immortali grazie alle loro opere, e anche a sentirsi vivi creando altre vite sul foglio, amplificando così la loro stessa vita. Ma non è sempre e necessariamente la morte fisica quella che i personaggi dei racconti di Morgana Chittari cercano di evitare. Hanno invece paura di non vivere sempre nella pienezza eterna degli attimi, che dona a tutti noi una sensazione diversa rispetto alla vita intesa come routine, scandita dalla concezione tradizionale del tempo. Quindi dai ruoli. Da tutto ciò che si ripete giorno dopo dopo e che porta inevitabilmente alla morte interiore. E poi alla morte fisica, insita nell'esistenza stessa, poiché cominciare a vivere significa cominciare a incamminarsi verso la morte. Ma è morire dentro, morire nelle logiche del mondo, l'evento che teme, sopra ogni altra sciagura, la maggior parte di questi personaggi, come il protagonista del racconto "l'Olandese Volante", o l'uomo che cominciò a vivere mai più. Ma soprattutto questa paura è stata mostrata magistralmente nel racconto "In fuga". In questo “frammento” del libro, una giovane donna spende i suoi giorni girando da una città all'altra per conoscere nuovi volti, con cui consumare incontri fugaci, che durano soltanto il tempo dell'amplesso fra due corpi. Fondersi in un orgasmo, senza neanche dormire insieme al partner sessuale, a parte che con l'artista triste con cui ha passato la notte all'inizio del racconto. A ogni corpo che incontra da un'immagine diversa di sé. Tante maschere. Nessuna vera identità. Non vuole dare a se stessa una forma, un'etichetta, nemmeno un nome. Tanto da non ricordarsi più neanche lei. La sua identità, frantumata in tanti volti, definisce la sua ribellione ai ruoli che la società vuole imporre. Il suo rifiuto a farsi incasellare, quindi possedere. Lei vuole solo vivere. Dentro quegli attimi.



 «Fuggi da quelle regole che frantumano l' esistenza disponendo i cocci in caselle. Pedine. Nient'altro che pedine. Tu sei altro. Fuggi dalle cose del mondo. Non lasciarti possedere.»

 E ancora:

 «Ci basti sempre questo essere stati, per un'istante, la verità di un'Anima Sola, che incontra il caos abbagliante di due imperfezioni.»

In questa raccolta è presente anche il racconto "Cinquecento", di cui una delle protagoniste è la tenera anziana Miriam, che ama giocare a carte, non perdere mai il ritmo del gioco, e che si esalta come una bambina quando vince. Ma leggendo il racconto scopriremo qualcosa in più della sua vita, e se contro di essa Miriam ha vinto, ha perso, o ha pareggiato i conti. Quest'ultima opera ha fatto guadagnare a Morgana Chittari il primo premio all'Etnabook Festival Internazionale del Libro e della Cultura 2020 - categoria "Un libro in una pagina".

Morgana Chittari - © Carmine Prestipino


Morgana Chittari nasce a Catania nel 1986, e si laurea all'Università degli Studi di Milano in Lettere Moderne con una tesi su Giuseppe Fava. È tra i fondatori di Stampo Antimafioso e ha collaborato per anni con L'Eco della Stampa. Alcuni dei suoi racconti sono usciti sulla rivista on line Sulla Quarta Corda e in altre riviste letterarie. È curatrice del blog Chimere e autrice del sito e della pagina La Lupa, dove ha esplorato anche il linguaggio dei podcast. Morgana Chittari ha anche praticato recitazione, e ama molto dipingere e nutrire il suo animo e la sua arte di tanti linguaggi espressivi. Questo suo eclettismo è evidente sia nei suoi scritti che nei suoi incontri collettivi di scrittura creativa, in cui si propone di guidare i suoi allievi in un percorso di scoperta della propria "Voce", umana e artistica. Il percorso Trovare una Voce è iniziato on line durante la pandemia da Covid19 e ha avuto poi successo anche nel suo format in presenza. Morgana Chittari si occupa anche di servizi di editing e ghostwriting, ed è redattrice ed editor narrativa presso la rivista di approfondimento culturale GELO. Gestisce inoltre un Canale You Tube, La Lupa Queer, dove parla di libri e di letteratura, talvolta anche intervistando scrittori coraggiosi, e dove affronta tematiche legate alla cultura Queer, ai diritti delle persone Lgbt, e alle neuroscienze, con particolare riferimento alle neurodivergenze. Perché oltre e prima di essere una scrittrice talentuosa, Morgana è un'artista e una intellettuale impegnata.

Ci auguriamo che "Frantumi" possa volare in alto e che questa vulcanica autrice possa continuare a far sognare e riflettere i suoi lettori con tutti i linguaggi che è in grado di padroneggiare.

  

Francesca Sanfilippo

 

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