Amore, disagio mentale e incomunicabilità sociale nella capinera di Chiaraluce Fiorito - In scena mercoledì 30 ottobre a San Gregorio di Catania
Lo spettacolo inserito nella rete “Contemporaneo sensibile” e ospitato dal Comune di San Gregorio è un monologo diretto ed interpretato da Chiaraluce Fiorito ed accompagnato dall’arpa di Paola Buscemi.
Portare in scena "Storia di una Capinera" di Giovanni Verga ha una valenza di forte impatto sociale per l’analisi psicologica della protagonista che diventa rappresentativa di un malessere, di un disagio, che trova l’epilogo più drammatico.
Tra il sogno e la veglia Maria si confessa rivivendo e rivelando in uno stato febbrile la struggente passione amorosa, anticamera di una follia di stati d’animo fino ad allora mai conosciuti, in preda alla paura della scoperta dei suoi sentimenti, sommersa dalla “incomunicabilità sociale.”
In questo monologo intimo e delicato la protagonista non trova scampo se non abbandonarsi nella dolce gioia dell’amata e odiata follia, ma il mondo intorno non le perdona la lucida malìa dell’amore tarpandole le ali come una piccola capinera in gabbia sopraffatta dalla solitudine e dalla malinconia, monito ad una giusta riflessione per una corretta educazione emotiva.
Questa nuova ed appassionante messinscena, delineata da parola e espressione gestuale, di cui Chiaraluce Fiorito cura l’adattamento, la regia e l’interpretazione, avrà un accompagnamento musicale: l’arpa, suonata dal giovane talento Paola Buscemi, che descrive apertura e chiusura, simbolica delle emozioni oniriche della protagonista.
L'appuntamento è per mercoledì 30 ottobre alle 21 all'Auditorium "Carlo Alberto Dalla Chiesa" in via Carlo Alberto 6 a San Gregorio di Catania.