87 ANNI FA ALLEN LANE FONDÒ LA PENGUIN BOOKS


I tascabili furono la grande intuizione di Lane: puntare sul libro come prodotto per il consumo di massa

 

L'idea di Allen Lane, dopo una visita ad Agatha Christie, nel Devon, fu quella di creare la Penguin Books.

Chi era Allen Lane, che fondò la Penguin?

Allen Lane era un editore britannico che, insieme ai suoi fratelli Richard e John Lane, il 30 luglio 1935 fondò Penguin Books. La grande intuizione di Lane fu quella di puntare sul libro come prodotto per il consumo di massa, finendo per non cambiare solo il mondo dell’editoria ma anche il rapporto delle persone coi libri e con la lettura.

Nel 1967 ha iniziato una casa discografica con il proprio nome, Allen Lane.

Mentre attendeva il treno alla stazione di Exeter, Lane decise di acquistare qualcosa da leggere. Si rese conto che l'offerta era limitata a riviste e a riedizioni di romanzi vittoriani. Pensò che potesse esistere un mercato sufficientemente ampio anche per i romanzi di qualità e i prodotti editoriali validi se solo questi fossero stati resi disponibili a prezzo contenuto; venduti non solo nelle librerie ma anche nelle stazioni e nelle tabaccherie.

Lo scarso interesse e la ridotta fiducia che gli altri editori prima riponevano nell'iniziativa permise a Allen Lane di acquistare a costo contenuto i diritti di pubblicazione di alcune opere. La serie di tascabili della Penguin venne pubblicata nel 1935 e comprendeva lavori perlopiù di autori contemporanei, come Ernest Hemingway, André Maurois e Agatha Christie. Il successo del progetto era incerto e lo stesso Allen Lane era molto cauto nel fare previsioni al riguardo, come testimonia un'intervista (titolata All About the Penguin Books) rilasciata al magazine britannico The Bookseller il 22 maggio 1935:

«Sarò il primo ad ammettere che non c'è alcuna fortuna in quest'iniziativa, ma se le mie premesse si riveleranno corrette e questi Penguin riusciranno a convertire i frequentatori delle biblioteche in acquirenti di libri, mi sembrerà di avere forse contribuito con una piccola parte alla somma di coloro che negli ultimi due anni hanno lavorato per la diffusione delle librerie e l'aumento delle vendite di libri».

(Allen Lane)

Oggi come sono visti i libri tascabili?

«Le case editrici guadagnano soprattutto sulle seconde edizioni economiche, cioè sui cosiddetti libri tascabili. Produrli costa meno e, quindi, il guadagno è molto più alto: la redditività di un tascabile è intorno al 40-45 per cento contro il 20-25 delle prime edizioni. Il risparmio non è tanto dovuto a fattori materiali – la qualità della carta, della rilegatura o delle copertine non rigide – quanto ai costi editoriali che sono molto minori. L’editore non deve pagare traduzioni, revisioni e correzioni di bozze, ha costi di produzione più bassi, ma soprattutto paga meno gli autori: non ci sono costi per l’anticipo – quindi gli editori rischiano meno se il libro non vende – e le royalties, i diritti, sono più bassi – intorno al 5-6 per cento rispetto al 9-12 delle prime edizioni. Per questa ragione, per il bilancio di un grande e medio editore – è raro che i piccoli abbiano seconde edizioni economiche – l’andamento dei tascabili è fondamentale. Oltre a rappresentare la politica di catalogo dell’editore, dunque la base della sua forza, i tascabili portano soldi e garantiscono la liquidità necessaria per produrre nuove edizioni.

Negli ultimi decenni la proliferazione di collane in brossura – cioè con la copertina di carta, non di cartone – e i cambiamenti del pubblico hanno reso molto meno chiara la distinzione tra prime e seconde edizioni economiche, generando alcuni paradossi. “I confini sono molto meno netti”, dice Giancarlo Ferretti, critico letterario e storico dell’editoria. “Ma nell’elenco dei più venduti ci sono ancora quasi esclusivamente prime edizioni e questo significa che il mercato è ancora dominato dalle novità”». (https://www.ilpost.it/)

Io stessa, per comodità varie sono un’autrice di già di tre tascabili con il quarto in uscita a breve.

«Ho scoperto prestissimo che i migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo, senza chiedere nulla».

(Tiziano Terzani)


Viviana Giglia

 


Ed è iniziata oggi, promossa da Raiona Press in collaborazione con Sicilia Giornale, la campagna di crowdfunding del nuovo libro della nostra collaboratrice Viviana Giglia: “Io sono semplicemente Viviana”. L’acquisto del libro in crowdfunding sulla piattaforma “Produzioni dal basso” consente il completamento della lavorazione coprendo i costi di editing, impaginazione, stampa e promozione del libro. Il link per preacquistare il volume è https://sostieni.link/34277

top