Facciamo un passo indietro rispetto alle nostre vite frenetiche e vivere il momento con più semplicità
Sapevate che il 12 luglio, si festeggia il Simplicity Day, tradotto "il giorno della semplicità"? Una ricorrenza pensata e voluta in onore del filosofo e storico americano Henry David Thoreau, promotore dell’idea di fare un passo indietro rispetto alle nostre vite frenetiche e vivere il momento con più semplicità.
Chi era Henry David Thoreau?
Fu un grande filosofo e storico statunitense. Ebbe delle amicizie profonde con membri della corrente dei trascendentalisti. Fu influenzato in particolare da Ralph Waldo Emerson da cui successivamente si allontana per elaborare un suo proprio pensiero che si discosta dal trascendentalismo negando ogni idealità al di fuori dell'immanenza. La natura per Thoreau non è un semplice strumento per raggiungere le conoscenze ideali di ordine superiore, oggetto ultimo della pratica filosofica, fonte di benessere e soluzione esistenziale.
Per lo più è noto per lo scritto autobiografico Walden ovvero Vita nei boschi, una profonda riflessione sul rapporto dell'uomo con la natura, e per il suo saggio Disobbedienza civile in cui sostiene che è ammissibile non rispettare le leggi quando esse vanno contro la coscienza e i diritti dell'uomo, ispirando inoltre i primi movimenti di protesta e resistenza non violenta. Fu anche uno strenuo oppositore dello schiavismo, impegnandosi in prima persona ad aiutare gli schiavi fuggiaschi a raggiungere il Canada.
I due filosofi Ralph Waldo Emerson e Stanley Cavell lo considerano come una delle «menti filosofiche più sottovalutate che l' America abbia prodotto».
Thoreau non si è mai sposato e proprio per la sua sessualità non chiara fu vittima di molte illazioni. Venne fortemente influenzato dai riformatori morali del suo tempo, e ciò potrebbe avergli instillato ansia e senso di colpa per il desiderio sessuale
Perché nasce il SIMPLICITY DAY?
Per meglio capirci questa giornata è nata per offrire la possibilità, a chi vuole, di seguire per ventiquattro ore di fila uno stile di vita più semplice. E, nella nostra società contemporanea, soprattutto senza l’utilizzo di strumenti e apparecchi tecnologici. Perché ormai viviamo in simbiosi con smartphone e dispositivi che, a tutti gli effetti, sono diventati un’estensione del nostro corpo.
Il medesimo discorso vale per le nostre case, che stanno diventando sempre più “intelligenti” e tech. La cosiddetta Smart home ci permette di sgravarci di una serie di piccole e grandi incombenze, lasciandole nelle mani delle macchine di cui si popolano le nostre mura domestiche. Pensate alla comodità di poter chiedere alla tua casa di alzare o abbassare le tapparelle in autonomia, accendere le luci allo stesso modo o di domandare al proprio assistente virtuale (per molti Google o Alexa) di iniziare a preparare una tazza di caffè mentre ti vesti per andare andare in ufficio? Lo sappiamo tutti e lo facciamo ormai quasi tutti: con il proprio cellulare, il tablet o un impianto di domotica la gestione della casa è molto più semplice e immediata.
C'è da dire che non ci sono solo vantaggi.
Vivere sempre appiccicati ad apparecchiature 4.0 ci consente raramente di ritagliarci del tempo per sederci, riflettere e raccogliere i nostri pensieri.
Consiglio di considerare questa giornata come una dieta detox contro le tecnologie. Infatti bisogna sfruttare il Simplicity Day come “scusa” per riordinare casa ed eliminare tutti quegli oggetti inutili inutilizzati, capendo cos’è veramente importante per noi.
Rilassiamoci. Le nostre vite sono programmate con il cronometro tra impegni di lavoro, la scuola, gli allenamenti e spesso ci non ci rendiamo conto di quanto possa essere faticoso passare sempre da un’attività all’altra. Prendiamo del tempo per concentrarci sull'importanza delle cose semplici.
Insomma per meglio chiarire, sfruttiamo al meglio la giornata e ci sentiremo più a nostro agio anche a casa, senza la preoccupazione costante di controllare qualcosa. Un giorno per noi stessi!
«La singolarità vera e nuova, l'originalità, non è cosa che si procacci di fuori; si ha dentro o non si ha; e chi l'ha veramente non sa neppure d'averla e la manifesta con la maggiore semplicità».
LUIGI PIRANDELLO
Viviana Giglia