Oggi il denaro può essere un aiuto: è necessariamente vero che dia la felicità?

 

La banconota è un mezzo di pagamento cartaceo stampato, che non possiede alcun valore intrinseco.

Il termine deriva dall'espressione nota di banco, e risale al XIV secolo; originariamente essa riconosceva il diritto del possessore della nota di ritirare il metallo prezioso (oro o argento) depositato presso un banchiere (si trattava cioè di moneta cartacea).

La, cosiddetta, cartamoneta fu inventata dai cinesi. Le prime testimonianze risalgono al XIII secolo, ma non si può escludere che in precedenza questo strumento fosse già utilizzato. In Europa la nascita della cartamoneta risale al 1661 per iniziativa della Wekeloch Lane Bank di Stoccolma, che il 16 luglio di quell’anno emise il primo esemplare.

Però la prima banca che iniziò a emettere banconote in modo permanente fu la Banca d'Inghilterra, che iniziò a emettere banconote nel 1695 con la promessa di pagare al portatore il valore della moneta su richiesta. Erano inizialmente scritte a mano per un valore prestabilito e legate al deposito personale o come prestito.

Per i falsari erano previste pene durissime.

La filigrana venne usata come strumento contro la contraffazione e il suo uso per le banconote è documentato sin dall'apparizione delle prime banconote in Europa. L'applicazione della filigrana avveniva attraverso la cucitura di un sottile filo dopo la stesura della polpa di carta. Il primo utilizzo documentato della filigrana all'interno di banconote risale al 1697 per opera di un produttore di carta di Berkshire il cui nome era Rice Watkins. La filigrana, insieme a un tipo di carta speciale, avrebbe dovuto rendere più difficile e costoso falsificare banconote, perché per poterle falsificare, erano necessari anche macchinari per la produzione di carta più complessi e costosi.

Dopo la rivoluzione francese con l'istituto degli assegnati, furono i funzionari francesi di Napoleone a imporre in tutta Europa l'uso di carta moneta. Nel XIX secolo la moneta cartacea poteva ancora essere valida come un sostituto della vera moneta metallica, essendo sempre possibile la riconversione in oro. Si arrivò, nei momenti di crisi, a stabilire il corso forzoso, cioè la sospensione ex lege della convertibilità. In Europa, nel periodo di relativo benessere dell'inizio del XX secolo, si assistette ad una situazione in cui il corso delle banconote faceva aggio sull'oro: nella libera fluttuazione tra moneta cartacea fiduciaria e moneta aurea, ci furono momenti in cui i cittadini preferivano la comodità della cartamoneta rispetto alla poca praticità della moneta metallica.

Con lo scoppio della prima guerra mondiale portò ben presto alla iperinflazione rovinosa per il marco tedesco: il finanziamento delle spese belliche era avvenuto proprio attraverso l'emissione di moneta cartacea. La libera convertibilità rimase una prerogativa degli Stati Uniti d'America, che divennero il centro dell'economia monetaria mondiale fino alla grande depressione del 1929, quando il presidente Roosevelt effettuò una svalutazione a freddo, accompagnata da altre drastiche misure per affrontarla.

Con il secondo dopoguerra avvenne il passaggio alla banconota con la fine degli accordi di Bretton Woods nel 1971, quando gli Stati Uniti dichiararono la fine di ogni rapporto di conversione tra banconote e oro (passando definitivamente alla moneta cartacea convenzionale). È pur sempre vero che in alcune banconote è rimasta per lungo tempo una scritta che ricordava l'antico diritto del portatore di ricevere metallo prezioso presentando la banconota posseduta.


La moneta cartacea ha subito un'altra modifica, venendo sostituita dalla moneta elettronica, costituita da carte di credito normalmente in plastica e da una banda magnetica.

Cos'è successo nella nostra società contemporanea?

Banconote e monete in euro sono in circolazione sin dal 2002. Da allora molto è cambiato e i pagamenti elettronici hanno registrato una crescita esponenziale.

Con lo sviluppo di internet e la nascita di numerosi servizi di acquisti e vendite online (Amazon, ebay) circola milioni di banconote in meno.

Probabilmente spariranno i soldi "liquidi" voi cosa ne pensate? C'è in merito un acceso dibattito tra i favorevoli e i contrari.

«Il potere che viene esercitato nel mondo contemporaneo non può ignorare l’intima connessione con l’ambito economico: negli ultimi duecento anni, la relazione tra denaro e potere si è ritirata progressivamente, portando quasi ad una coincidenza tra i due ambiti».

(https://www.sophron.it)

Viviamo in una società malata per il dio denaro in ogni settore, dove più si ha e più si può avere.

Quanto influisce il denaro su ciò che siamo noi e la nostra vita?

Molti uomini dicono che se avessero i soldi, la felicità ne conseguirebbe.

Ma veramente i soldi fanno la felicità?

Il denaro può essere un aiuto e non ho dubbi sul fatto che possa creare una grande felicità, ma questo non è necessariamente vero.

Oggi il denaro è diventato uno strumento verso cui molti di noi hanno sviluppato una sorta di dipendenza per riuscire a conquistare autostima e valore. Sfortunatamente questi sono sentimenti che hanno la tendenza a durare poco, visto che non possiamo mai essere del tutto contenti di noi quando cerchiamo solo l'approvazione altrui. L'unico modo di essere veramente soddisfatti della vita è trovare quella soddisfazione interiormente che ognuno di noi ha. Per questo motivo possiamo affermare che il denaro nella sua dimensione materiale possiede l’energia per dare forma ai nostri pensieri e ai nostri sentimenti. Tuttavia, sta a noi definire se farlo diventare il nostro padrone, il nostro servo, o peggio, il nostro dio.

«Chi crede che con il denaro si possa fare di tutto è indubbiamente pronto a fare di tutto per il denaro».

(H. Beauchesne)

 

Viviana Giglia

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