Edito da Feltrinelli nel 2017 uno dei maggiori successi di Simonetta Agnello Hornby
Maria Marra è una quindicenne che vive nel paese di Camagni, in Sicilia, insieme alla sua famiglia di modeste origini, il cui capofamiglia è l’avvocato socialista Ignazio Marra.
Maria ha una bellezza che incanta chiunque incroci il suo sguardo: pelle olivastra che risplende su di un corpo formoso ben modellato, occhi a mandorla profondi ed espressivi che spiccano su di un viso dai tratti regolari e proporzionati, labbra piene, capelli castani e folti. Ne rimane folgorato Pietro Sala, un rampollo benestante di trentaquattro anni, incline al gioco d’azzardo e dotato di una spiccata passione per le donne, per i viaggi, e per tutti i piaceri della vita.
Nonostante la famiglia di Maria non possa offrire alcuna dote per la figlia, Pietro chiede ugualmente la mano della giovane e i due si sposano. Contro tutti i pronostici il matrimonio si rivela felice e soddisfacente. Pietro inizia Maria al piacere sessuale con maestria e delicatezza, aiutandola a riscoprirsi donna e, grazie alla vita che può offrirle, lei riesce ad allargare i propri orizzonti culturali. Nel corso della vicenda narrata dalla Hornby, infatti, la protagonista, cambierà e maturerà, grazie alla sua nuova vita con Pietre ma anche alle sue esperienze di vita, spesso segnate da dispiaceri e prove ardue. Uscirà dal suo guscio e, da semplice e pacata fanciulla di campagna diverrà una donna consapevole della propria bellezza e del proprio diritto al piacere e a piacere, un’imprenditrice determinata, una moglie capace di tenere le redini della famiglia e di aiutare i Sala a non cadere nel baratro finanziario causato dai vizi e gli sperperi di Pietro, entrando così nelle loro grazie. Ma lotterà anche dalla parte dei poveri, per migliorare le condizioni economiche e i diritti dei salariati. Sarà una madre ma anche moglie adultera. Durante un viaggio a Tripoli scoprirà infatti la vera natura del sentimento che la lega a Giosuè, suo amico di infanzia “adottato” dalla famiglia Marra, e in seguito inizierà una relazione clandestina con lui, mettendo in discussione i suoi stessi principi per vivere il vero amore. Irrevocabilmente scissa fra il senso del dovere e i suoi desideri di donna, fra le apparenze da mantenere intatte e gli attimi felici rubati alla quotidianità. Per più di vent’anni i due innamorati vivranno una storia travagliata durante la quale a dividerli saranno soprattutto circostanze ineluttabili. Un ruolo importante ce lo avranno, in questo senso, le leggi razziali fasciste approvate in Italia dal Consiglio dei ministri il 10 novembre del 1938, e annunciate per la prima volta da Benito Mussolini il 18 settembre 1938. La storia di Maria e Giosuè è infatti un quadro dai colori passionali, struggenti e romantici, racchiuso in una ben più ampia cornice: più di mezzo secolo della Storia della Sicilia, dalla costituzione dei fasci siciliani fino ai bombardamenti su Palermo ad opera delle truppe americane e inglesi, avvenuti fra i mesi di gennaio e giugno del 1943. Attraverso gli occhi e le vicissitudini dei protagonisti, grazie a una ricostruzione storica accurata da parte dell’autrice, i lettori si immergono nei cambiamenti socio-economici e storico-politici di un paese in divenire, travolto dall’avvento della modernità, che ha avuto come conseguenza il passaggio traumatico da un mondo agricolo al mondo dell’industria, e dal contrasto fra il Nord Italia e il Sud Italia, dalle disumane condizioni dei lavoratori in miniera, soprattutto nelle zolfare in Sicilia, che verranno chiuse solo nel 1970. Un Paese che durante l’imperialismo in Africa si è macchiato di crimini inenarrabili ai danni di quelle popolazioni che pretendeva di far prosperare e civilizzare, guidato da un atteggiamento etnocentrico tutto occidentale.
"Caffè amaro" è dunque una storia dentro la Storia, oltre ad avere i connotati di un vero e proprio romanzo di formazione, ritraendo con sapienza un intreccio in cui l’eroina si evolve durante le esperienze e gli accadimenti che danno corpo all’opera letteraria. Ma è anche un omaggio alle terre siciliane, alla loro bellezza e alle loro tradizioni, come quella dei pupi siciliani, la cui nascita viene narrata negli ultimi capitoli del romanzo. Simonetta Agnello Hornby descrive gli ambienti naturali e perfino gli interni delle abitazioni tipiche dell’epoca con una rara attenzione ai dettagli, che possiamo evincere anche dalla descrizione della fisicità e della psiche dei personaggi, e dalle pennellate decise con cui descrive gli eventi.
Un'altra cifra della voce della Hornby è la carnalità poetica e mai volgare della sua scrittura, la raffinatezza che non cade né scade mai in un uno stile affettato e nel tecnicismo, e che denota l’amore dell’autrice per la sua terra natale.
Simonetta Gloria Agnello, coniugata Hornby è scrittrice, avvocata e accademica italiana naturalizzata britannica.
Vive dal 1972 a Londra, dove svolge la professione di avvocato ed è stata presidente per otto anni del Tribunale di Special Educational Needs and Disability. Il suo romanzo di esordio è La mennulara, pubblicato nel 2002 per la casa editrice “Feltrinelli”, che ha scalato le classifiche sin dalla sua prima edizione, e che ha permesso al’autrice di vincere nel 2003 il Premio Letterario Forte Village. Simonetta Agnello Hornby è anche autrice di altri romanzi di successo come La zia marchesa (2004), Boccamurata (2007), La monaca (2010), Via XX Settembre (2013), Nessuno può volare (2017), che tratta il tema della disabilità, e di altri best-sellers pubblicati anch’essi dai colossi dell’editoria “Feltrinelli” e “Mondadori”. Il denominatore comune della sua produzione letteraria, anche se non costituisce l’unico argomento trattato nei suoi romanzi, è l’universo femminile, con particolare attenzione alla violenza domestica sulle donne.
Francesca Sanfilippo