In prossimità delle feste agatine va in scena lo spettacolo di Giovanni Anfuso sulla Santa Patrona di Catania







Lunedì 23 gennaio nella chiesa di "San Nicolò L'Arena" di Catania, sita in "Piazza Dante Alighieri", ha debuttato l’anteprima di "Agata, la Santa Fanciulla", per la regia di Giovanni Anfuso. Lo spettacolo, prodotto da Buongiorno Sicilia, con il sostegno di "Isolabella gioielli", coorganizzato con il Comune di Catania e la fondazione Oelle Mediterraneo Entico Ets, era già andato in scena nel 2020, prima della pandemia. Quest'anno, è stato riproposto con un cast rinnovato e dopo il debutto del 23 gennaio andrà in scena dal 26 gennaio al 2 febbraio, sempre nella

Chiesa di San Nicolò l'Arena. Uno spettacolo di tale risonanza non poteva offrirsi al pubblico con una cornice migliore del più grande santuario della Sicilia, un luogo sacro e ricco di storia, lungo 105 metri, alto 60 metri e largo 50 metri.

La pièce non si limita solo a mettere in scena, seguendo il racconto riportato da Monsignor Zito e tramandato nei secoli, la storia eterna del della Vergine consacrata a Dio, Agata, arrestata nel terzo secolo d.C dal proconsole romano Quinziano, che invaghito di lei e da lei rifiutato la martirizzò fino a causarne la morte. Nello spettacolo scritto da Giovanni Anfuso il messaggio di fede di Sant'Agata, si innesta dentro un'altra storia, liberamente ispirata a un fatto veramente accaduto, legato alla ricerca delle reliquie e del tesoro della Santa: nel 1943, dopo lo sbarco degli alleato e durante i bombardamenti a Catania, le truppe inglesi ricevettero l'ordine di confiscare la corona di Re Riccardo cuor di Leone che sta in testa al busto reliquiario della padrona, ma il tesoro fu nascosto e il progetto di riportare la corona a Londra fallí.

A interpretare il ruolo di due ufficiali mandati in Sicilia per la confisca del tesoro sono l'attore, autore teatrale e regista Angelo D'agosta, nei panni del maggiore James Lanciano, e l'attore

Sebastiano Tinè, nei panni di Melvin Konner. L'attrice Barbara Gallo ha interpretato il ruolo di Madre Mirella, la madre badessa che ha nascosto il tesoro con la complicità di una delle personalità più importanti di Catania, Orazio Pennisi, interpretato dall'attore
Alessandro Romano, e con l'aiuto inconsapevole di Antonietta, interpretata dalla giovane e talentuosa Greta D'Antonio. Oltre questi interpreti, i quali hanno recitato in maniera encomiabile in molte pièce di successo, abbiamo visto uno strepitoso Davide Sbrogiò
, nel ruolo di Quinziano, Giulia Messina è stata una Sant'Agata potentissima, e inoltre si sono destreggiati con impeccabile padronanza tecnica Santo Santonocito, nel ruolo di San Pietro, Luciano Fioretto, nel ruolo di Corifeo, Elena Ragaglia, nel ruolo di Afrodisia, Francesco Rizzo, nel ruolo di Silvano. Anche il coro ha svolto un ruolo importantissimo nel raccontare la vicenda di Agata e sottolineare l'adorazione e generazione che il popolo sentiva per la Vergine, e la forza delle battute del coro era dirompente come la fede della protagonista. Ne fanno parte: Vittoria Scuderi, Ilenia Scaringi, Mariachiara Di Giacomo, Francesca Castro, Giuliana Cantone, Giuliana Catania, Andrea Gigante, Manuela Grimaldi e Gloria Trischitta.

I costumi sono di Riccardo Cappello, le musiche di Nello Toscano, i movimenti scenici di Fia Di Stefano, le luci di Davide La Colla. Aiuto regista dello spettacolo è Agnese Failla.


Francesca Sanfilippo


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