Qualche notizia sull'astronomo che contribuì alla compilazione della "Carte du Ciel"
Azeglio Bemporad è stato un matematico e astronomo, oltre che uno fra pochi scienziati che durante le guerre mondiali hanno cooperato al progetto mondiale di realizzazione de "La Carte du Ciel», una mappatura dei corpi celesti, frutto del lavoro di osservazione e ricerca di venti laboratori di altrettanti Stati. Contribuì, infatti, a tale progetto, guardando la volta celeste dal Monastero dei Benedettini, e ad oggi i risultati dei suoi studi sono custoditi nello storico monastero catanese.
Bemporad nasce a Siena il 18 marzo del 1875. Si laurea in Matematica alla Scuola Normale di Pisa nel 1898, con una tesi dal titolo Sui gruppi di movimenti e similitudini nello spazio a 3, 4 e 5 dimensioni. È cugino del collega astronomo Giulio Bemporad.
Inizia la sua carriera lavorando come assistente astronomo presso la Specola di Palazzo Madama a Torino. Dal 1900 al 1903 si reca ad Heidelberg e Potsdam, in Germania, dove mette a frutto il suo interesse per la Meccanica Celeste.
Nel 1904 si trasferisce a Catania, e viene assunto all'Osservatorio della città siciliana come astronomo assistente. L'Osservatorio aveva sede al Monastero dei Benedettini, sin dal 1890, e così sarebbe stato fino alla seconda metà degli anni 60 e proprio lì, dove era ubicata anche l'Università di Catania, Bemporad inizia la sua attività di docente di Astrofisica e Geodesia.
In contemporanea lavora alla preparazione di un Catalogo Astrofotografico, e continua le sue ricerche pratico-teoriche nel campo della rifrazione astronomica, dell’assorbimento atmosferico, delle curve fotometriche di alcune stelle variabili di particolare importanza astrofisica, oltre a dedicarsi ad altri importanti studi di matematica e di calcolo. Effettua inoltre la compilazione di tavole logaritmico-trigonometriche, di tavole per la determinazione del tempo, occupandosi anche della fotometria delle comete di Brooks, di Halley, di Morehouse, ecc...
La realizzazione del Catalogo Astrofotografico per la zona di Catania ha richiesto l'esecuzione di oltre 4000 lastre, da cui vennero ricavate 174.107 posizioni stellari. I frutti di questa sua impresa, alla quale Bemporad ha dedicato una parte cospicua della sua vita, e che ancora oggi non soltanto rappresenta la ragione per cui il nome di Bemporad è legato alla città di Catania, ma ha anche portato l’Osservatorio di Catania a essere elogiato in Germania e a Parigi, sono stati pubblicati dal 1907 al 1942 in 64 fascicoli.
Molte delle sue tavole sono state adottate dalla comunità scientifica, diventando un importante patrimonio per i posteri. In occasione dell’eclisse solare del 30 agosto 1905, il direttore dell'osservatorio A. Riccò guidò la missione italiana a Tenerife, e Bemporad eseguì accurati lavori di riduzione e fotometria sul materiale osservato e riportato dalla missione.
Nel 1910, ad Azeglio Bemporad viene conferito dall'Accademia dei Lincei il Premio Reale per l'Astronomia. Nel 1912, Bemporad vince un concorso e viene nominato direttore della Specola di Capodimonte (Napoli) e, pur continuando ad interessarsi al Catalogo astrofotografico di Catania, si occupa anche di diversi problemi riguardanti la variazione delle latitudini, le effemeridi di alcuni pianetini, senza dimenticare le osservazioni della stella Nova Lacertis, e le osservazioni pireliometriche e attinometriche differenziali sul disco solare.
A Napoli, in opposizione all'ambiente scientifico dell'epoca, Bemporad sostiene la Nuova Astronomia, sfidando la tradizione scientifica fino ad allora sostenuta. Queste sono le parole da lui sostenute:
«L'astrofisica, non è (mi permetta il prof. Torelli) una parte dell'astronomia "oggi in voga"... press'a poco come i capelli alla garçonne; ma quella parte della scienza che si sforza di raggiungere le conoscenze sulla costituzione e sulla "vita" dell'universo, attraverso indagini sulle proprietà fisiche degli astri.»
Inoltre lo scienziato era fermamente convinto che che la scienza astronomica dovesse oltrepassare le mura della comunità scientifica, ragion per cui si dedica alla volgarizzazione della scienza astronomica, e a testimonianza di questo abbiamo sia i numerosi scritti pubblicati da Bemporad nel Calendario astronomico di Capodimonte, sia quelli rivolti agli astrofili con l'intento di spronarli alle osservazioni delle stelle variabili. Proprio sulla scia di tale proposito l' osservatorio di Capodimonte fu aperto alle visite delle scuole e degli appassionati e, in conseguenza di ciò, verso la fine del 1924 fu istituita a Napoli da Azeglio Bemporad, dalla principessa di Strongoli, Emilia Pignatelli, ma anche grazie all'interessamento di alcuni appassionati all'Astronomia, la Società "Urania", le cui finalità erano quelle di favorire l'incremento dell'Osservatorio e di cooperare per il fondamentale rinnovamento degli strumenti di cui doveva essere fornita la struttura.
Nell'aprile del 1933, dopo aver diretto per otto mesi passati l'osservatorio di Trieste, Bemporad viene chiamato nuovamente alla direzione dell'Osservatorio di Catania, dove continua i suoi studi volti al completamento del Catalogo Astrofotografico.
In seguito viene esonerato dall'incarico a causa delle delle leggi razziali, nel 1938, e per la stessa ragione è costretto a sospendere il suo lavoro scientifico fino al 1943. Dopo questa data, seppur reintegrato nel ruolo, non riprende l'attività scientifica.
Muore l'11 febbraio del 1945, e viene sepolto proprio a Catania. Nella città a cui ha donato con maggiore energia i suoi studi e il suo ingegno, ma i cui cittadini ancora oggi non conoscono, ad eccezione di pochi, questo coraggioso e talentuoso scienziato.
Alcune sue opere: Zur Theorie der Extinktion der Lichtes in der Erdatmosphäre, in Mitteil. der Grossh. Sternwerte in Heidelberg, IV (1904); L'assorbimento selettivo dell'atmosfera terrestre sulla luce degli astri, in Memorie d. Accad. d. Lincei, classe di scienze fisiche, mat. e natur., s. 5, V (1905); Tavole ausiliarie per esperienze sull'assorbimento atmosferico...., in Memorie d. Soc. spettroscop. ital., XXXIII (1904); Sopra un nuovo sviluppo singolarmente convergente per l'integrale della estinzione secondo la teoria di Bouguer, in Atti d. Acc. Gioenia di scienze natur. di Catania, s. 4, XIX (1906), mem. IV; Eclisse del 30 ag. 1905: relazioni sulle fotografie delle fasi eseguite dall'Osservatorio di Catania, in Mem. d. Soc. spettroscop. ital., XXXV (1906), pp. 10 s.; Sulla legge di decrescimento del potere radiante dei punti del disco solare dal centro verso la periferia, in Bollet. delle sedute d. Acc. Gioenia di scienze naturali in Catania, fasc. XCI, luglio 1906; Versuch einer neuen empir. Formel z. Darstellg., in Meteorol. Zeitschr., XXIV (1907); Tavole ausiliarie per la determinazione del tempo, in Bollett. delle sedute d. Accad. Gioenia di scienze naturali in Catania; 2504 stelle rinvenute da A. B., in Catalogo astrofotografico internaz., Zona V, App., Catania 1909; La teoria della refrazione astronomica direttamente fondata sui risultati della fisica dell'atmosfera, in Atti d. Accad. Gioenia di scienze naturali di Catania; Tavole logaritmico-trigonometriche a cinque decimali, Catania 1910; Osservazioni fotometriche e studio del periodo della variabile T Monocerotis, in Mem. d. Soc. astr. ital; Di una nuova formola per determinare la grandezza fotografica delle stelle, in Rendic. d. Accad. d. Lincei, classe di scienze fisiche, matem. e naturali, s. 5, XXXII (1923).
Francesca Sanfilippo