La ricerca scientifica è la speranza per molti

 

Il 4 giugno 1887 venne fondato a Parigi l'Istituto Pasteur, prima grande istituzione non profit per lo studio della biologia, dei microorganismi, delle malattie e dei vaccini.

Louis Pasteur

Prende il nome da Louis Pasteur, fondatore e primo direttore, che mise a punto il primo vaccino contro la rabbia nel 1885. Pasteur grazie alla sua attività di ricerca è universalmente considerato il fondatore della moderna microbiologia. Ha operato nel campo della chimica e di lui si ricorda la teoria sull'enantiomeria dei cristalli; si occupò anche di fisica.

L'istituto venne inaugurato il 14 novembre 1888. La sede principale è a Parigi. Il direttore generale è Christian Bréchot. Per lungo tempo è stato il più importante istituto per lo studio delle malattie infettive, riuscendo a mantenere un'elevata attività nella ricerca e nella formazione, ed è ancora il maggior istituto francese di produzione di sieri e vaccini.

Forse non tutti sono a conoscenza della Rete Internazionale dei 32 Istituti Pasteur nel mondo.

L'Istituto Pasteur-Fondazione Cenci Bolognetti è la sede italiana diretta dal Professor John Hiscott, biologo molecolare e virologo di fama internazionale.

Nel 1940, in un momento drammatico per tutta l’Europa piegata dalla guerra mondiale e dallo sterminio di massa, l’ultima erede di un'antica famiglia romana, la principessa Beatrice Fiorenza Cenci Bolognetti, con testamento devolve gran parte dei suoi beni e proprietà alla omonima fondazione per dar vita a un istituto specializzato nella ricerca biomedica, «in armonia con i fini perseguiti dall’Istituto Pasteur di Parigi e d’oltremare…». Vengono così poste le basi per creare un futuro migliore e affermare l’universalità dei valori scientifici e umani che hanno guidato l’opera di Louis Pasteur e guidano tutt’ora le nostre attività. Ma nel 1956, a meno di un anno dalla scomparsa della Nobildonna, vengono attivate le procedure per realizzare le volontà della stessa Principessa e nel 1964 si costituisce la Fondazione intitolata Istituto Pasteur Cenci Bolognetti.

Grazie al suo lascito «da decenni l’Istituto svolge una proficua attività scientifica: attualmente finanziamo circa quaranta progetti di ricerca scientifica di base, essenziale per la comprensione dei meccanismi molecolari alla base di gravi patologie umane; sosteniamo i giovani ricercatori con borse di studio per l’estero, incoraggiandone in seguito il rientro in Italia e promuoviamo la divulgazione della cultura scientifica nel mondo della scuola attraverso una serie di iniziative dedicate agli studenti e ai loro insegnanti». (https://www.istitutopasteuritalia.it/storia/)

Nel 1970 viene stipulata una convenzione con l’Istituto Pasteur di Parigi e nel 1976 il riconoscimento giuridico formalizza l’inizio delle attività dell'istituto italiano.

L'importanza della ricerca scientifica.

Prima sede dell'Istituto Pasteur a Parigi, attualmente sede del Musée Pasteur

Attualmente la nostra società contemporanea dovrebbe entrare nell'ottica che: il progresso è il risultato di una efficace ricerca scientifica.

Perché la salute è un diritto di tutti.

Con la "scusa" della pandemia abbiamo avuto modo di constatare l'efficienza di una ricerca che ormai è orientata sulla genetica.

Però la strada che educhi le persone all'educazione culturale alla ricerca è ancora lunga.

La verità è che i progressi scientifici, soprattutto sulle malattie, ci sono sempre più molto spesso resi note, quindi è proprio per questo che si genera un deficit culturale.

Le persone come me, affette da una malattia genetica rara neurodegenerativa, vivono principalmente con la speranza nel progresso scientifico.

Molte sono le campagne di sensibilizzazione volte alla raccolta fondi volta alla ricerca.

«la ricerca scientifica può dare un grande contributo a trovare soluzioni che contemperino lo sviluppo economico di oggi con i bisogni delle generazioni future, che attenuino lo squilibrio fra la ricchezza di pochi e la povertà di molti». (www.bancaditalia.it)

«La ricerca scientifica può diminuire la superstizione incoraggiando il ragionamento e l'esplorazione causale. È certo che alla base di ogni lavoro scientifico un po' delicato si trova la convinzione, analoga al sentimento religioso, che il mondo è fondato sulla ragione e può essere compreso».

Albert Einstein, Come io vedo il mondo, 1934.

 

Viviana Giglia

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