La poetessa e scrittrice Erica Donzella ha presentato a Catania il suo primo romanzo, “Come acqua comanda”

 


Venerdì 7 giugno, alla Mondadori Bookstore di Catania, sita in Piazza Roma, è stato presentato il libro “Come acqua comanda”, della scrittrice Erica Donzella, edito da Kalos Edizioni.

Ha dialogato con lei la scrittrice Elvira Seminara, autrice premiata di best sellers come Scusate la polvere (Nottetempo, 2011) e La penultima fine del mondo (Nottetempo, 2013), per Atlante degli abiti smessi (Einaudi, 2015), I segreti del giovedì sera (Einaudi, 2020) e Diavoli di sabbia (Einaudi, 2022). La Seminara è anche giornalista professionista dal 1991, Pop artist e Docente di Storytelling alla famosa scuola di scrittura fondata da Alessandro Baricco, la Scuola Holden.

È intervenuto con delle letture espressive di alcuni brani del libro Antonio Famà, autore di Non sono un albero (2015), pubblicato da A&B, e L’Invidia per la Sfera (2021), pubblicato da Nous Editrice.

La famiglia di Pietra vive un’esistenza relativamente tranquilla nel comune ragusano di Scicli. Lei è una donna anziana con l’aspetto di una sciamana, le spalle rese curve da tutti i pesi che reggono, una mente salda nelle sue convinzioni e un cuore cinico, anche se non cattivo. L’unica parente con cui riesce a comunicare e ad instaurare un rapporto di autentico amore è Viola, la nipote di otto anni. Soprannominata “masculazzu” dai suoi compaesani, sia adulti che coetanei, Viola è una bambina cresciuta troppo in fretta, che subisce le angherie dei bulli e vede le ombre che oscurano la sua famiglia, ma non smette mai di farsi delle domande né di voler smuovere le acque per cacciarle via quelle ombre, per operare dei cambiamenti. Con il coraggio degli spiriti ribelli e con la forza e la vivacità delle menti inquiete. Quelle che non si rassegnano ai dogmi e allo status quo. È una bambina che sente la natura, ne comprende il linguaggio. Un giorno la sua vita e quella della sua famiglia vengono sommerse da una disgrazia: quel fiume che la bambina ama tanto e che bagna il paesaggio dove è nata e cresciuta esonda, e travolge tutto il suo mondo. Gli abitanti di Scicli tenteranno di riavere l’acqua trivellando la terra. Da questo momento il romanzo si snoda e fluisce in una continua lotta fra l’uomo e l’acqua. Che richiama alla guerra fra la natura e l’umanità, antica come le origini del mondo, ma sempre attuale. Ce lo ricorda l’alluvione avvenuta in Emilia Romagna lo scorso mese. Ecco un’altra cifra importante del romanzo di Erica Donzella: mentre ci lasciamo travolgere dalla piena di questa storia noi lettori impariamo a sperare insieme a Viola e insieme agli abitanti di Scicli, proprio come (forse) facciamo fuori dall’universo letterario quando i fatti di cronaca ci sollecitano a sospendere le preoccupazioni che riguardano il nostro piccolo orticello, per allargare la nostra coscienza empatizzando con il vicino, il quale subisce le stesse tragedie che potrebbero toccare anche le nostre famiglie. È infatti illusorio credere che il nostro prossimo sia “altro da noi”. Noi siamo gli altri, e gli altri sono noi. E la letteratura ha senso solo quando genera questa ed altre consapevolezze. Quando, pur trascinandoci nella realtà fittizia di una storia inventata, ha comunque il potere di riportarci indietro, alla fonte. Nella realtà in cui viviamo. Quella che non dobbiamo mai smettere di osservare e decodificare, vivendola e, quando necessario, cambiandola. Del resto tutto cambia. Tutto è mutevole. Come l’acqua, che in fondo è la vera protagonista di questo romanzo. Non a caso il libro è diviso in sezioni: la pioggia, l’acqua, il mare, la pioggia. Il ciclo dell’acqua, e quindi della vita. Dell’acqua che dà la vita. E che può anche toglierla. Come fa quel Dio che la nonna di Viola, Pietra, non fa altro che pregare.


L’acqua è dunque una metafora in questa vicenda che non appartiene solo a Viola, agli altri personaggi, o a colei che li ha creati grazie alla sua penna nutriente, poetica e sapiente, Erica Donzella. Certamente c’è molto anche dell’autrice nella bambina maschiaccio di “Come acqua comanda”, ma è di tutti noi questa storia preziosa come un pozzo nel deserto.

Erica Donzella (1988) è scrittrice, editor, libraia, direttrice didattica di Aleph–Scuola di Scrittura. Insegna editoria e scrittura. È autrice di poesia, saggi e romanzi. Tra le sue ultime pubblicazioni: Quando cadranno i rumori (Scatole parlanti, 2019), Labyrinthos. Un modello di scrittura (Villaggio Maori Edizioni, 2021), Scrusciu (Samuele Editore-Pordenonelegge, 2022). Questa giovane scrittrice continua a dimostrarci, grazie alle sue opere, che la vera letteratura può ancora farsi largo nel mare magnum della narrativa contemporanea, caratterizzato spesso da tanta approssimazione. A patto di riversare in essa una totale devozione unita alla passione , e uno stakanovismo che sfocia spesso nella voglia di servire, tramite quest’arte necessaria, la società in cui vive.

 

Francesca Sanfilippo

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