Il 7 giugno del 2018 ci lasciava il medico, scrittore e giornalista, catanese d’adozione
Il 7 giugno del 2018 si spegneva a Catania, a 99 anni, Mauro Longo, catanese d’adozione ma “siracusano doc”, medico, giornalista, scrittore, drammaturgo, ma soprattutto storico del teatro. Nato a Siracusa il 16 giugno del 1918, laureato all’Università di Catania in Scienze Politiche e Sociali il 3 luglio del 1941 e in Medicina e Chirurgia il 22 novembre del 1951, ha esercitato il giornalismo da giovanissimo. Direttore responsabile dei periodici di cultura e di categoria “Telescopio”, “La Punta”, “Gazzettino medico” e correttore di bozze nel 1946 a “La Voce dell’Isola” per mantenersi agli studi universitari. Era poi passato nel 1947 al “Giornale dell’Isola” come redattore collaboratore alla prima pagina politica diretta dal letterato e docente Gesualdo Manzella Frontini.
Ha esercitato con passione ed amore la professione di Medico e di Pubblicista lasciando 6 raccolte di Racconti come Narratore, per un totale di 109 novelle; 35 Commedie, delle quali 8 sono atti unici per le Scuole; 12 Cronistoria del Teatro di Catania, dal dopoguerra al 2010. Penna prolifica ed attento medico mutualista fino alla pensione, professione esercitata in totale cristiana abnegazione e nel rispetto sacrosanto della vita. Uomo semplice, dai tratti signorili, amico e professionista esemplare, sempre disponibile ed animato dalla voglia di scrivere, di sapere, di comunicare agli altri ed ai posteri quanto lui stesso, nella sua vita, aveva appreso e rielaborato, soprattutto nel mondo teatrale e proposto agli appassionati nelle sue tante pubblicazioni che ricordiamo per la caratteristica copertina rossa.
Il nome di Longo, culturalmente, figura di diritto nel dizionario di Autori contemporanei italiani del secondo dopoguerra, tra quanti “scandagliano il mistero dell’animo attraverso la riflessione psicologica”. Nel 1984 è stato insignito del titolo di “Accademico di merito all’Accademia Culturale di Europa nel campo delle Lettere e della Critica d’Arte”. Ha ricevuto, tra i tanti riconoscimenti, nel 2000 il Premio letterario della terza Biennale delle Isole Baleari - Corsica - Sardegna – Sicilia, promossa dall’Università della Corsica. Longo ha avuto assegnato inoltre il Premio "Una vita per il teatro" e il Premio Capuana perchè “riconosciuto convinto assertore della teatralità, infaticabile reporter del Teatro isolano".
Il suo teatro documentava la vita e la quotidianità dei suoi contemporanei. Della vicenda gli interessavano la logica dell’intreccio e l’istinto che anima i personaggi e li agita nella storia in cui sono protagonisti o semplicemente coinvolti dalle affinità o dalle circostanze. Idealmente gli fu Maestro, nelle due professionalità, il drammaturgo e medico russo Anton Cechov, perché nei suoi racconti e nei copioni teatrali vi specchiava in profondità una concezione amara e di sfiducia dell’uomo, per cui disegnava figure e situazioni con estrema perspicacia, li passava al vaglio psicologico e per un suo lievito culturale di grecista, ne esponeva la riflessione per non apparire moralista.
Il critico teatrale del quotidiano “La Sicilia” Domenico Danzuso parlando di lui scrisse: “per suo merito gli Amatoriali catanesi hanno conservata la loro memoria storica”.
Negli ultimi anni, nonostante i problemi di salute, aveva pubblicato nel 2014 “Riflessioni dopo Teatro” (148 pagine con recensioni di spettacoli cui aveva assistito) e nel 2015 “Teatro a Catania (dal 2013 al 2015), volumetto di circa 34 pagine con acute riflessioni ed una ricca fototeca.
Con la scomparso di Mauro Longo la città ed il teatro catanese e siciliano, hanno perso un medico eccellente, un valido studioso ed un giornalista e cronista scrupoloso.