Il primo appuntamento di "Palco Off" è dedicato alle pièce "ItinerDante"

 


Si sono concluse il 19 novembre al CUT (Centro Teatrale Universitario), le repliche della performance "ItinerDante", che hanno aperto la programmazione della rassegna teatrale dell'associazione di promozione culturale Palco Off. Lo spettacolo è una produzione dell'Associazione Culturale Naufraghi Inversi, di cui fa parte l'attore professionista e regista Eugenio Di Fraia, diplomato nel 2018 al Centro Sperimentale Di Cinematografia, il quale, oltre ad essere l'attore protagonista della piece, si è occupato dei costumi e ha curato la regia insieme ad Angelo Marrone, che ha composto le musiche e le ha eseguite. Angelo Marrone è compositore, musicista, arrangiatore e orchestratore virtuale, e si è formato al Conservatorio di Musica L. Cherubini di Firenze. Alle luci ha lavorato Riccardo Sozzi, cofondatore di “Naufraghi InVersi”, insieme a Di Fraia.

ItinerDante mette in scena i più emozionanti Canti dell'Inferno, prima Cantica della Divina Commedia, ma attualizzando in modo originale e avvincente le tematiche trattate in questa pietra miliare della Letteratura.

Il pubblico viene subito immerso nell'atmosfera infernale dantesca grazie a una voce fuori campo (quella di Eugenio Di Fraia) che declama i primi versi. In sottofondo il rumore di un fulmine e le note della pianola di Angelo Marrone. Mentre le parole rimbombano l'attore avanza verso il palco, e, una volta raggiunto, si offre al pubblico nelle vesti di Dante, ma non si limita a recitare i versi. Durante tutta la performance l' attore è prima di tutto una sorta di guida turistica, che conduce il pubblico in un viaggio, un itinerario nei canti dell'inferno ma anche nelle viscere della natura umana, nei suoi vizi, nella sua disperazione. Nella sua profonda fragilità. Significativa e commovente, a tal proposito, è stata la scena dedicata al Conte Ugolino(Canto XXXIII dell'Inferno), durante la quale l'attore ha dato voce sia al personaggio del conte, sia ai suoi figli. Così ha fatto per altri personaggi dell'Inferno, come Virgilio o il superbo Ulisse, coadiuvando le parole e il sottotesto a movimenti di danza che, incalzati dalle note della pianola, suonata con maestria da Angelo Marrone, rendono potente il sottotesto di ogni battuta. È come se l'attore dipingesse le battute che agisce con ogni segmento del proprio corpo, con ogni espressione e micro-espressione facciale, il tutto all'interno di una partitura gestita in modo ottimale, in perfetta sincronia con la musica e con il disegno di luci. Questa combinazione è arricchita dall'abbigliamento dell'attore, che sotto la tipica tunica veste abiti comuni, addirittura stracciati, e man mano che va avanti con la performance rimuove buona parte degli indumenti. Insieme alla scelta drammaturgica di alternare i momenti della performance attoriale, fisica e musicale, al dialogo dell'attore/guida turistica con il pubblico, contribuisce inoltre a realizzare i due fondamentali obiettivi di questo spettacolo: far comprendere al pubblico che i personaggi che popolano l'Inferno di Dante siamo tutti noi, e che il vero protagonista è dunque l'umanità, la quale deve compiere un percorso(itinerario) di introspezione per riemergere dalle sue viscere tenebrose ed elevarsi verso un futuro migliore, più luminoso; diffondere la conoscenza della Divina Commedia al grande pubblico, attraverso una scrittura teatrale coinvolgente ed emozionante, che riprende gli stilemi del teatro di piazza e degli antichi cantori, dando una sfumatura diretta e viva al messaggio dell'opera, senza tuttavia tradire né il linguaggio aulico e solenne, né l'atmosfera sublime. Quest'ultima mission parte dal presupposto che Dante scrisse la Divina Commedia in volgare, affinché il suo contenuto potesse scuotere le coscienze di tutti, obiettivo impossibile se non lo si rende comprensibile ai più. Oggi viviamo un momento di crisi per tutto il mondo dell'arte, ma soprattutto per il teatro e della letteratura. È necessario che queste ultime si adeguino ai mutamenti sociali e a un mondo sempre più complesso. Soprattutto il teatro deve approdare in luoghi diversi da quelli in cui tradizionalmente si esprime, arrivando a dialogare anche con chiese, strade, monumenti, e a intrecciare il suo linguaggio a quello dei mass-media. Per questo "ItinerDante" è stato scritto e strutturato come un vero e proprio Format, in modo tale da rendere la messa in scena flessibile e declinabile per durata, location, lingua e media.



L'associazione "Naufraghi InVersi”, dal 2021 ha attraversato l’Italia in un percorso di performance itineranti sull'opera lungo più di 12.000 km che ha coinvolto circa 90 città, piccoli comuni, località turistiche e borghi medievali. L’iniziativa è, come dichiarato dai suoi fondatori, un modo per celebrare i tesori del nostro Bel Paese con la più importante opera letteraria di tutti i tempi, ma è anche un’occasione per ricordare al mondo che, qualsiasi sia la selva in cui ci smarriamo, l’essenziale è ritrovare la via. Per questo il sogno di Eugenio Di Fraia è quello di riportare Dante nelle strade. Dato il successo e il sold-out delle repliche al CUT di Catania non possiamo che prevedere e augurare che il suo sogno si espanda e si realizzi.

Qui di seguito una bio di Eugenio Di Fraia:

http://www.dibertiec.com/Page.asp/id=402/A601=630/Eugenio_Di-Fraia

 

Francesca Sanfilippo


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