Un evento a sostegno delle libertà nella “data simbolo” per le chiese protestanti italiane
Dopo la sospensione per la emergenza pandemica, torna venerdì 17 febbraio a partire dalle 18.30 l’annuale appuntamento della “Festa della Libertà” promosso dalla Chiesa Evangelica Valdese di Catania insieme alla Chiesa Evangelica Battista di Catania. Negli spazi del Tempio della Chiesa Valdese, in via Naumachia 20 a Catania (zona Castello Ursino) si svolgerà l’evento, con testimonianze, proiezioni, un rinfresco con vin brulè ed il consueto falò acceso nel giardino del Tempio, accompagnato dal canto del tradizionale “Giuro di Sibaud”.
Tale festa affonda le radici nella data del 17 febbraio 1848: si tratta del giorno in cui con Lettere Patenti il re Carlo Alberto poneva fine a secoli di discriminazione riconoscendo ai suoi sudditi valdesi i diritti civili e politici. L'evento fu segnalato allora con grandi manifestazioni e secondo la prassi del tempo con fuochi (i classici falò), per annunciare la notizia fra i vari centri delle valli valdesi.
La ricorrenza del 17 febbraio – oggi festeggiata da tutti i protestanti del nostro paese – ha un duplice significato: è la festa dei diritti civili concessi ad una minoranza, ma è al tempo stesso il ricordo di un provvedimento che, in se stesso limitato, aprì la via alla libertà religiosa in tutta Italia: una festa che per i suoi significati generali è divenuta una ricorrenza di ben più ampia portata.
Previste presenze di membri e simpatizzanti delle chiese valdese e battista, di altre chiese evangeliche, di laici ed esponenti della società civile etnea, l’evento è aperto alla partecipazione di chiunque voglia condividere un momento di commemorazione e sprone alle lotte per la libertà, con il pensiero e il proposito verso scenari mondiali ove i diritti più basilari sono negati.
Per approfondire:
https://www.nev.it/nev/2023/02/13/17-febbraio-festa-civile-festa-delle-liberta/
https://youtu.be/b-JQGS8aMdI
https://www.chiesavaldese.org/aria_cms.php?page=7
https://www.nev.it/nev/2018/02/12/scheda-il-xvii-febbraio-per-i-valdesi/