ADOLESCENTI DI RITORNO

 

Gli eterni Peter Pan ostaggi della società contemporanea consumistica


Si chiama "adolescenza di ritorno" ed è la tendenza più attuale e, soprattutto direi, generalizzata, tipica della fascia di età adulta e matura tra i 40 e i 60 anni circa; età in cui sia l’uomo che la donna riproducono comportamenti fanciulleschi per riprendersi un’età non vissuta.

Piuttosto che chiamarlo tendenza è più corretto definirlo "fenomeno" che si evidenzia con il chiamarsi “ragazzi” o “ragazze”, nei modi, nei gusti e nell’abbigliamento.

Sicuramente le cause sono molto più profonde: gran parte degli "over 40” temono di essersi persi qualcosa nel corso degli anni e di essere arrivati a una soglia in cui sia necessario intervenire, per non cadere nella trappola. Influenzati in maggior modo sia dal consumismo che dai social, che ormai occupano un ruolo fondamentale che porta "gli adulti" ad assumere atteggiamenti che sembrano scimmiottare i propri figli.

La società contemporanea idealizza e valorizza solo la bellezza e la giovinezza, i genitori hanno un rapporto ed un ruolo tipico di amicizia/complicità tra coetanei. Anche la sfera sentimentale ne risente parecchio. Si ama fanciullescamente, con le stesso coinvolgimento, tecniche e piuttosto volubile, occasionale con bassi e alti, tipico dei ragazzi.

Questo fenomeno di espressione, nei cinquantenni che iniziano a porsi un esame di coscienza e a trarre i primi bilanci sulla vita svolta, prende il nome di crisi di mezz'età. Una fase in cui non si accetta l'età dell'invecchiamento, la pensione che si avvicina.

Cos'è l'adolescenza?

Il termine “adolescenza” ha origine dal latino adolescere, cioè “crescere, svilupparsi, diventare adulto”. L’adolescenza è un periodo di transizione dall’infanzia verso l’età adulta, periodo dell’età evolutiva durante il quale i ragazzi, tra i 10 e 18 anni, attraversano molti cambiamenti nel corpo e nella mente, acquisiscono nuovi ruoli e responsabilità all’interno del contesto sociale e si trovano a dover strutturare una propria identità unica.

Luciano Casolari: «stiamo assistendo a una nuova forma di involuzione: individui che, almeno all’apparenza, avevano oltrepassato la fase adolescenziale e che fra i 45 e i 55 anni riassumono negli atteggiamenti, nei comportamenti e nelle modalità di pensiero i tratti tipici dell’adolescenza». (Il fatto quotidiano)

Una volta lo stesso Papa Francesco ha affermato che nella società di oggi «che coltiva l’illusione dell’eterna giovinezza, l’anestesia dei sensi spirituali, dovuta all’eccitazione e allo stordimento di quelli del corpo, è una sindrome diffusa, per lo più inconsapevole. Non ci si accorge, cioè, di essere anestetizzati, sicché i sensi interiori, i sensi dello Spirito, non distinguono la presenza di Dio o la presenza del male».

Per capire meglio: nel noto film L’amore è eterno finché dura un signore attempato e sposato impersonato da Carlo Verdone si reca in un locale dove fanno lo speed date: una modalità per conoscere e presentarsi in pochi minuti a nuovi potenziali partner. La vicenda continua con la separazione dalla moglie e l’innamoramento nei confronti della compagna di un amico, mentre l’amico stesso, a sua volta, si invaghisce di un’altra. Si tratta di una serie di vicende adolescenziali in cui i personaggi raccontano a se stessi di essere innamorati ma in realtà risultano attratti solo dalla possibilità di fare finta di essere nuovamente giovani e disponibili sul mercato dell’amore. Il film finisce con una nuova coppia formata ma in cui i due, per poter stare insieme, vivono separati tornando, come si fa con all’adolescente, da soli.

Nei film italiani contemporanei di gran moda vediamo: attori che impersonano degli adulti-adolescenti incapaci di fare delle scelte e di avere dei desideri a lungo raggio. Nell’adolescenza prevale il "carpe diem" cioè la voglia del momento, quella che dura qualche settimana o mese, poi si vedrà. La voglia è tipicamente funzionale al consumismo. La macchina potente del momento, il computer o il tablet innovativo, la vacanza in un nuovo paradiso artificiale o il vestito sono voglie che si possono appagare per poi essere consumate e tutto postato sui social network. In questa adolescentizzazione della società con una certa cifra di eterni Peter Pan ostaggi dei mezzi di comunicazione di massa sotto la spinta degli interessi economici del nuovo consumismo siamo invischiati tutti.

Concludendo cito ancora Casolari che conclude il suo intervento così: «l'adolescenza di ritorno non è altro che un tentativo della donna o dell’uomo, che solo all’apparenza avevano raggiunto una stabilità da persone adulte, di ritrovare in sé lo spirito giovanilistico tramite atteggiamenti che si credevano sopiti».

 

Viviana Giglia

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