Parla la scienza: i genitori gay sono capaci quanto i genitori eterosessuali ad allevare i loro figli

 


Da qualche settimana si è tornato a parlare delle difficoltà burocratiche a cui vanno incontro le famiglie italiane non convenzionali in modo particolare sul tema adozione.

«Dall’approvazione della legge Cirinnà (2016) – che ha esteso alle coppie omosessuali gli stessi diritti dei matrimoni civili – in Italia sono state celebrate più di 7.000 unioni tra persone delle stesso sesso. Da quella legge fu esclusa la stepchild adoption, ovvero la possibilità che un genitore non biologico possa adottare il figlio naturale o adottivo del partner. Ed è per questo che ancora oggi la genitorialità di queste coppie è insabbiata in un vuoto normativo». (Fonte: Open)

Se da una parte c’è chi sta ancora lottando in tribunale o chi questa battaglia l’ha persa, dall’altro parte, invece, c'è chi è riuscito a farsi riconoscere da un giudice, proprio, questa genitorialità. Però, in questi casi, la burocrazia pone svariati ostacoli all’acquisizione tempestiva ed effettiva di tutti i diritti e le molte tutele di cui un genitore può godere, soprattutto sul posto di lavoro. A tal proposito, sono direttamente le aziende a dover rispondere a questo malfunzionamento, infatti, suppliscono allo Stato che ritarda nel prendere coscienza delle diverse realtà che esistono nel nostro Paese.

La differenza fra coppie omogenitoriali e eterosessuali:

Le prime sono note come famiglie arcobaleno, cioè tutte quelle famiglie in cui coppie dello stesso sesso hanno dei figli. Fanno, però, parte delle famiglie arcobaleno anche genitori single omosessuali che, per ragioni diverse, riescono ad avere un bambino diventando successivamente genitori single.

Può essere il caso di: uomini e donne divenuti genitori in una precedente relazione eterosessuale, oppure coppie omosessuali che desiderano un figlio e ricorrono all'adozione o alla fecondazione assistita all'estero. Con diritti non riconosciuti.

Le seconde sono le famiglie tradizionali con mamma e papà etero.

Le famiglie omogenitoriali sono una realtà da diversi anni in Italia. Il fatto che esse siano attualmente sprovviste di riconoscimenti e tutele giuridiche non ne ha impedito il formarsi e l’inserimento nella società di oggi.

Importante nel 2022 quando il tribunale di Bari ha stabilito che: «il legame di parentela tra figli e genitore non biologico non può essere messo in dubbio con la separazione». (Fonte: Open)

Un grande atto per una famiglia omogenitoriale, riassumendo brevemente l'accaduto: «il tribunale di Bari ha respinto la richiesta della famiglia della madre di una bambina nata all’estero in una coppia omogenitoriale di cancellare dall’atto di nascita il nome dell’altra madre, quella con cui la bambina non aveva legami genetici. L’atto di nascita conteneva i nomi di entrambe le madri grazie alla trascrizione del certificato di nascita estero nel registro di Stato civile del Comune di Bari, e la causa per cancellare il nome di una delle due madri era stata fatta dopo la separazione tra le due donne». (Fonte: Open)

Anche nella nostra Sicilia le famiglie arcobaleno si sono fatte sentire. Lo hanno fatto a Catania con un flashmob:

«La manifestazione è promossa dall'associazione Famiglie Arcobaleno, dai comitati Arcigay di Catania, Messina, Siracusa e Ragusa, dai pride delle stesse città e dalle associazioni Stonewall Glbt Siracusa, Agedo Ragusa e Figl* delle Stelle di Caltanissetta». (Fonte; CataniaToday)

Avere due genitori gay procura, veramente, danni psicologici ai figli?

La ricerca scientifica, considerata l'evoluzione della nostra cultura della società contemporanea, prova che i genitori gay sono capaci quanto i genitori eterosessuali ad allevare i loro figli.

Nelle famiglie arcobaleno i figli sono psicologicamente sani come quelli allevati da genitori eterosessuali.

I conservatori italiani, anche l’attuale governo Meloni, sostengono che estendere diritti alle famiglie arcobaleno e riconoscere l’omogenitorialità è dannoso.

L’American Association of Child and Adolescent Psychiatry ribadisce l’assenza di rischi neuropsichiatrici nelle famiglie omogenitoriali:

«La base su cui devono reggersi tutte le decisioni in tema di custodia dei figli e diritti dei genitori è il migliore interesse del bambino […] Non ci sono prove a sostegno della tesi per cui genitori con orientamento omo o bisessuale siano di per sé diversi o carenti nella capacità di essere genitori, di saper cogliere i problemi dell’infanzia e di sviluppare attaccamenti genitore-figlio, a confronto con orientamento eterosessuale. Da tempo è stato stabilito che l’orientamento omosessuale non è in alcun modo correlato a una patologia. Non ci sono basi su cui presumere che l’orientamento omosessuale di un genitore possa aumentare le probabilità o indurre un orientamento omosessuale nel figlio. Studi sugli esiti educativi di figli cresciuti da genitori omo o bisessuali, messi a confronto con genitori eterosessuali, non depongono per un maggior grado di instabilità nella relazione genitori-figli o disturbi evolutivi nei figli.

attaccherebbe la famiglia naturale; convinti che i bambini delle famiglie con due papà o due mamme siano in pericolo».

(https://www.psicosocial.it/famiglie-arcobaleno-omogenitoriali/)

E ancora:

«secondo una ricerca del 2005 condotta da Arcigay, con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità, il 17,7% dei gay e il 20,5% delle lesbiche con più di 40 anni ha almeno un figlio. Prendendo tutte le fasce d’età, sono genitori un gay o una lesbica su 20 mentre il 49% delle coppie omosessuali vorrebbe poter adottare un bambino». (Monica Ricci Sargentini)

Possiamo, inoltre, dire che per quanto riguarda il comportamento di ruolo i figli di genitori gay e lesbiche hanno comportamenti meno stereotipati; cioè sono meno legati al ruolo di genere e al comportamento di genere, per cui tendono a scegliere liberamente sport, studi e professioni considerati tipicamente maschili o femminili.

Per quanto riguarda la discriminazione da parte dei pari essa dipende dagli ambienti e dai contesti che sono più o meno ostili ed in cui è radicato il pregiudizio.

Il riconoscimento delle famiglie omogenitoriali/arcobaleno nelle nostre società non toglie valori ma ne aggiunge, proprio come la disabilità.

Si va, sempre più, incontro ad una società molto variegata, un futuro più cosmopolita; accettare le differenze, qualunque esse siano, non potrà che arricchirci e migliorarci notevolmente

 

In conclusione possiamo affermare che: dove c'è amore c'è famiglia.

 

 

Viviana Giglia

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