Il 23 Aprile 1616, a distanza di 52 anni dalla sua nascita, si spense il padre della commedia e della tragedia mondiale

 


Il 23 Aprile è la Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore voluta dall'UNESCO nel 1996 per la promozione della lettura, la pubblicazione dei libri e la tutela del copyright. Il 23 aprile venne scelto scelto perché è il giorno in cui sono morti nel 1616 tre scrittori considerati dei pilastri della cultura universale: Miguel de Cervantes, Garcilaso de la Vega e William Shakespeare.

Il libro e la letteratura oggi sono due strumenti indispensabili per superare le incertezze e le precarietà legate alla paura della globalizzazione, del cambiamento e del diverso, sono un vero e proprio mezzo di approfondimento e di conoscenza: entrambi rappresentano strumento di informazione e di apprendimento culturale.

Possiamo anche evidenziare che la lettura, che oltre ad essere un piacere ineguagliabile per gli appassionati, ci offre la possibilità di entrare in mondi, vite e tempi diversi e ci dà la possibilità di incontrare e di innamorarci, avvicinarsi a esperienze e realtà lontane dalla nostra. Dando in questo modo la possibilità, ai lettori di accrescere la propria conoscenza e la consapevolezza di quanto il mondo che ci circonda sia poliedrico .


Oggi, in questa particolare giornata, mi colpisce un bizzarro anniversario, per saperne di più continuate a leggere l' articolo.

La biografia del “Bardo dell’Avon” è un po' avvolta nel mistero. Non conosciamo la data esatta di nascita. Si riconduce che nacque a Stratford il 23 aprile 1564, ma sappiamo che William Shakespeare venne battezzato il 26 aprile 1564 a Stratford-upon-Avon, la sua cittadina d’origine. Addirittura qualcuno ha osato nel dire che ha origini siciliane. La famiglia era piuttosto benestante, con il padre mercante e guantaio e la madre appartenente alla piccola nobiltà terriera. È possibile che il giovane William abbia lavorato nell’attività paterna, ma studiò anche alla scuola pubblica locale e si sposò a soli 18 anni con Anne Hathaway, dalla quale avrebbe avuto tre figli. Abbiamo la certezza che è stato tra i maggiori poeti e il più alto drammaturgo inglese. "Essere o non essere, questo è il dilemma”: chi non conosce, probabilmente la frase più bella e famosa, pronunciata dal protagonista dell’Amleto di William Shakespeare?


Il suo autore è considerato una vera colonna portante nella storia della letteratura e del teatro; componendo 36 opere teatrali che, ancora oggi calcano i palcoscenici di tutto il mondo riuscendo a coinvolgere un pubblico diverso, hanno dato origine a 360 adattamenti cinematografici, ispirando inoltre poeti e compositori.

Visti i "Lost years" che accolgono la sua biografia, almeno gli anni della sua giovane età, iniziamo ad avere certezze grazie ai primi documenti giunti a noi in cui si parli dei successi di Shakespeare come autore risalgono al 1592. Precedentemente aveva ottenuto riconoscimenti come poeta, grazie ai suoi sonetti. La carriera teatrale impiegò più tempo a decollare, tanto che Shakespeare decise di investire nella compagnia dei Lord Chamberlain’s Men, di cui faceva parte. Ne divenne azionista per ottenere, oltre a parte dei profitti, anche la possibilità di rappresentare le sue opere.

Nel 1593 tutti i teatri di Londra furono costretti a chiudere a causa della peste che si era abbattuta di nuovo sulla città, dopo, quando riaprirono Shakespeare mise in scena due delle sue opere più famose: "Sogno di una notte di mezza estate" e "Romeo e Giulietta".

I suoi spettacoli lo resero così noto che nel 1599 costruì con la sua compagnia il suo teatro, il Globe Theatre, ricostruito in seguito a un incendio nel 1613, demolito nel 1644 e ripristinato nel 1997. Londra godé degli spettacoli di Shakespeare fino a quando nel 1611 decise di ritirarsi a Stratford, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita. Il 23 Aprile 1616, a distanza di 52 anni dalla sua nascita, si spense il padre della commedia e della tragedia mondiale.

Probabilmente, però, né Shakespeare né i colleghi invidiosi immaginavano quanto sarebbe durata la fama delle sue opere, e quale diffusione internazionale avrebbero avuto.

Come mai le opere di William Shakespeare sono sempre più attuali?


Shakespeare non è affatto un nostro contemporaneo, ma i temi trattati nelle sue opere lo rendono estremamente attuale. I contenuti ogni dramma e commedia sono estremamente vicini alla nostra società; molte sono diventati pellicole cinematografiche che hanno sbancato il botteghino. I suoi personaggi sono magnetici, tutti ci stanno insegnando qualcosa, come Giulietta, dal dramma di "Romeo e Giulietta", nella sua semplicità ci insegna ad amare, un amore che va oltre le convenzioni che la società ci impone; come darle torto, in fondo un nome è solo un nome. "Che importa se chi amiamo appartiene a un’altra famiglia o se non rispetta i canoni imposti dalla società?": tutti almeno una volta nella vita abbiamo incontrato il nostro Romeo.

Come lei, sarebbero centinaia i personaggi da cui trarre uno insegnamenti, non importa che si tratti di commedie o tragedie perché ciò che è stato il comune denominatore di tutte le sue opere è: il sogno.

Concludo citando lo stesso Shakespeare, con una massima diventata emblematica per me:

«Siamo fatti della materia di cui son fatti i sogni, e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita».

 

 

Viviana Giglia

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