Abbiamo letto l’ultimo libro dell’autrice catanese

 


Diario Sottovento - Certe tempeste incerti angoli di vita, di Rosalda Schillaci, non è una semplice silloge, bensì un testo di "Proesia", come lo definisce la stessa autrice. Ripercorrendo il suo percorso di vita, l'autrice si racconta generosamente ai suoi lettori attraverso un'opera complessa che abbraccia nella sua totalità sia il genere della prosa e della poesia, e che è divisa in sette tratti, tanti quanti sono i giorni della settimana. Essi sono intesi come “movimenti”, e descrivono l'eterna danza di ogni poeta e di ogni essere umano, in definitiva di ogni anima, dentro le emozioni. Dentro momenti opposti dell'esistenza: cadute e rinascite. Una danza tenace anche in quei luoghi in cui la tormenta mette a soqquadro le nostre certezze, che fungono per noi da rifugio. Per poi trovare terre di pace e feconde, dove si può risorgere dalle proprie ceneri e ricominciare, trasformati ma intatti nella nostra umanità.

Quando il lettore arriva al settimo capitolo del libro, intitolato "Certe tempeste incerti angoli di vita”, ne esplora il cuore pulsante. Ma non arriva allo step finale del viaggio, perché proprio in questo tratto di strada per noi lettori si apre un'altra via, suddivisa in dodici passi. L’arco di un anno scandito appena dalla cronologia temporale, ma cadenzato da stati d’animo in crescendo per arrivare in cima, all’inizio di un nuovo tratto. Un “nuovo lunedì” e ancora rinascita.

Il tratto può essere visto anche come “mossa”, cioè l'azione di spostare i propri pezzi nel gioco degli scacchi o della dama, dove la prima mossa tocca al Bianco della Poesia, a cui risponde la contromossa del Nero, la Prosa. I capitoli-tratti iniziano sempre come una scrittura diaristica, con il totale svisceramento di pensieri e sentimenti, e prosegue con il lirismo di una poesia spesso ermetica e che parla per immagini, suggestioni. È musicale e raffinato lo stile della Schillaci, ma sopra ogni altra cosa in grado di scavare solchi che cambiano il paesaggio del cuore. Ogni parola dei suoi versi è una freccia, che come nel linguaggio della segnaletica stradale indica il percorso del significato e del significante delle poesie. Ma si tratta di un percorso non sempre chiaro e limpido.

Per capire i versi di Rosalda Schillaci bisogna entrarci dentro con la pazienza e la curiosità di un pioniere, e al contempo con un atteggiamento meditativo e proteso verso territori che vanno oltre la zona abitata dalle emozioni viscerali. Dal ripiegamento nell'Io alla comunicazione e comunione con i propri affetti e poi con il Creato, con il Tutto al quale apparteniamo. È questa la direzione del viaggio evil senso di quella scacchiera chiamata vita, con la quale tutti siamo chiamati a giocare, decidendo di volta in volta quali pezzi muovere.

Un tema ricorrente in quest'opera è l'incertezza, che destabilizza come vento furioso e soffia su tutta l'opera, ma che non riesce a congelare il coraggio di viaggiare nonostante le paure più destabilizzanti, nonostante manchino gli appigli, e di vivere tutte le emozioni, mostrandosi nudi agli altri. Ed è infatti questa, oltre agli affetti più cari, l'unica certezza che tiene in piedi la poetessa.


Non so se fuggirò a nebbie di paure, non so se sottovento troverò la via d'uscita. So che non voglio un falso ritratto ma visioni vere in certe tempeste incerti angoli di vita


Rosalda Schillaci nasce a Catania nel 1961. Dal 2014 si dedica a tempo pieno alla scrittura, rendendola l’attività professionale principale. Scrive recensioni e prefazioni per diversi autori. Numerosi suoi testi sono pubblicati in antologie. Ha ricevuto numerosi premi letterari : il premio alla carriera Una vita per l’arte, nel 2017; il Premio Thrinakia nel 2016, con il romanzo biografico "È Rimasto l’incanto delle Rose"; il premio Vittorio Ribaudo, nel 2017,

Rosalda Schillaci

Oltre a Diario sottovento - Certe tempeste incerti angoli di vita, stampato nel 2019, ha pubblicato per la stessa casa editrice, "Algra Edizioni", la silloge Infiniti Definiti, nel 2017, e Quando le uova non si trovavano in inverno, nel 2022. Si è distinta anche nella poesia dialettale con Istintu di Jinestra, pubblicato nel 2018 per "EBS Edizioni".

In "Diario Sottovento" Rosalda Schillaci osa fondere la poesia con la prosa e, dando prova di una tecnica di scrittura che negli anni diventa sempre più affilata, ci regala riferimenti a scrittrici e scrittori intramontabili che hanno segnato la sua formazione intellettiva ed artistica, come Virginia Woolf, Silvia Plath, Antonia Pozzi, Mallarmé e De Musset. Con quest'opera, inoltre, ci insegna che quando si cade ci si rialza sempre, proprio come la ballerina protesa verso la luce della copertina. Un cigno: un chiaro richiamo alla concezione metaforica del poeta nell’ottocento così come il Pellicano e l’Albatro. Ma soprattutto ci illustra quanto sia importante proteggere la nostra fragilità come fosse una reliquia. Anche sottovento, perché essa è come è ciò che ci rende autentici.

È questa la sua missione di poetessa, ed è esemplificata dall'epigrafe che apre il libro:

 

In ognuno di noi si nascondono paure e fragilità.

E qualcuno, con la poesia, è così folle da mostrarle al mondo.

 

Ci auguriamo che Rosalda continui a forgiare altri gioielli letterari con la sua consueta umiltà e il suo straordinario talento.

 

 

Francesca Sanfilippo

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